L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha pubblicato un’analisi in merito alla questione legata a Zamparini e alla Mepal. Ecco quanto si legge:
“Alyssa e Mepal, rieccole lì. Il bilancio del Palermo al 30 giugno 2017 presenta ancora gli ormai noti milioni di crediti derivanti dalla cessione della controllata alla holding lussemburghese, ma stavolta Zamparini ha messo una garanzia sul pagamento, da completare entro il 2019. Non più in tre tranche, come inizialmente previsto, ma due rate: la prima da saldare entro il prossimo 31 maggio, la seconda con scadenza al 30 giugno 2019. Due quote da venti milioni ciascuna, sulle quali il patron ha posto una fidejussione tramite la società Gasda Spa, ovvero la holding della famiglia Zamparini (il cui nome deriva dalle iniziali dei figli), che detiene sia una partecipazione nel Palermo che in Alyssa, la società lussemburghese a cui è stata ceduta Mepal nel luglio 2016. Con questa fidejussione, la Gasda si rendeva irrevocabilmente garante direttamente e a prima richiesta per l’esatto e puntuale adempimento degli obblighi assunti da Alyssa. Insomma, Zamparini in prima persona si fa garante dell’operazione da 40 milioni, che ha generato una plusvalenza da 21,9 milioni di euro, soldi che – secondo la Procura di Palermo, che ha chiesto il fall imento del club – non sono mai realmente entrati nelle casse della societa. Si tratta cioè di crediti ancora attesi, ad un anno dal passaggio delle quote di Mepal, società a cui nel 2014 era stato ceduto il marchio. Il meccanismo aveva permesso alla società di viale del Fante di chiudere in parità il bilancio 2016, ma aveva attirato anche le attenzioni della Guardia di Finanza, con ispezioni nella sede del club e a casa di Zamparini. Da lì si è arrivati all’inchiesta e all’istanza, su cui il tribunate fallimentare, su proposta del giudice delegato Giuseppe Sidoti, ha disposto una perizia d’ufficb, affidata a un collegio di esperti. Decisione, questa, dovuta al netto contrasto fra le analisi depositate dal consulente della Procura di Palermo e quelle prodotte dai consulenti del club rosanero. Aspettando la conclusione della parte legate, i conti della società, al 30 giugno 2017 si presentano cosi: utile da 4 milioni, come già annunciato settimane fa dal neopresidente Giovanni Giammarva, con ricavi pari a 79,4 milioni, in aumento di circa 23 milioni rispetto all’esercizio precedente. In calo i dati complessivi dei debiti, pari a 60,6 milioni (contro i 102 dell’anno prima). Non ci sono inoltre conti correnti utilizzati a scopertura bancaria, così che non provoca indebitamento a breve termine con gli istituti di credito: il totale dei debiti verso le banche è inferiore ai 9 milioni (circa 4 per conto corrente e 5 per finanziamenti a lungo termine)”