“Riconquistare la massima serie è dunque il traguardo fissato da Baccaglini, di concerto con Zamparini, che per il momento rimane in sella, seppur defilato: «Lui è pronto a lasciare, ma in questo periodo di interregno ha sentito la necessità di garantire il futuro alla società. Per questo le due parti continuano a lavorare assieme. Pensate alla staffetta: c’è un momento in cui i due corridori corrono insieme, passato il testimone corre solo uno. Che ci sia un interregno è normale e necessario. Il passaggio di proprietà avviene con i suoi tempi e quelli calcistici non corrispondono a quelli finanziari». In questo momento si corre insieme, vero la creazione di un Palermo più forte e pronto per affrontare un torneo lungo e tortuoso. Soprattutto con l’appoggio di una piazza che, negli ultimi giorni, ha fatto sentire il proprio dissenso: «Se ci capiamo tutti è un segno di civiltà in un momento storico così difficile, dove l’odio la fa da padrone», questo è il messaggio che Baccaglini vuole destinare a tutta la tifoseria, chiedendo di mettere da parte l’astio per il presidente uscente: «Se i tifosi non capiscono che l’interregno è necessario è peggio per tutti. C’è questa situazione ibrida, ma dobbiamo tentare di sfruttare al meglio anche questo momento. La vita è fatta di compromessi. Se riusciamo a digerirli possiamo avere un futuro migliore». Un appello che spera possa essere accolto, anche se le premesse non sembrano essere delle migliori. Intanto Baccaglini prosegue nel proprio cammino, che vede il Palermo pronto ad investire anche nelle infrastrutture. Stadio e centro sportivo all’avanguardia, due progetti «fondamentali per il Palermo 2.0» e per i quali il presidente ha incontrato il sindaco Orlando a Palazzo delle Aquile. Un’ora e mezza di colloquio, tra certezze sull’acquisizione delle quote e idee per i nuovi impianti, sebbene i tempi per farli sorgere siano di circa due anni: «Un progetto che va bene per una città piena di iniziativa, di giovani di talento, che potranno colorare lo stadio di rosa e nero, ma anche con tutti i colori della loro fantasia e della loro voglia di vivere». Al primo cittadino sono state presentate le prime carte per quella che sarà la nuova «casa» rosanero e non solo, con altri lavori in prospettiva: «Lo stadio rappresenta il primo step, se mi fossi presentato con quaranta rotoloni sarei stato poco credibile. Poi c’è anche il centro sportivo, che fa parte della nostra programmazione e speriamo di farcela entro il mandato del sindaco»”.Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.