Giornale di Sicilia: “La lunga notte del Palermo. Adesso Zamparini rischia l’arresto, le ultime”

“Una camera di consiglio fiume, la terza sezione della Cassazione nella notte pronuncia la propria sentenza: Zamparini dentro o fuori, non metaforicamente o in senso calcistico, ma agli arresti domiciliari o libero. Da confermare o annullare la decisione presa dal Tribunale del Riesame di Palermo, quando il 5 ottobre fu stabilito che nei confronti dell’ex patron rosanero c’erano gli indizi e le esigenze cautelari, la possibile reiterazione di reati che la Procura gli attribuisce, in un’inchiesta che ormai va avanti da un anno e mezzo e che guarda ai bilanci della società, ritenuti truccati da elementi inquinanti. La prima parte dei ricorsi aveva visto trionfare Zamparini sia in sede civile, con il rigetto dell’istanza di fallimento, sia nel penale. Poi il trend si è invertito repentinamente: il giudizio fallimentare – e in parte quello penale- è diventato oggetto di un’inchiesta a Caltanissetta, sui presunti favori ricevuti dal Palermo, che non sarebbe stato fatto fallire dal giudice delegato della sezione specializzata del tribunale, Giuseppe Sidoti, sospeso dalla funzione insieme all’ex presidente del Palermo Giovanni Giammarva: indagato per una fuga di notizie, ma non sospeso l’ex Gip Fabrizio Anfuso, che aveva detto no ad alcuni provvedimenti restrittivi nei confronti di Zamparini e Giammarva e ad alcuni sequestri chiesti dalla Procura. Quasi simultaneamente, per i falsi in bilancio 2014-2016, il tribunale del riesame del capoluogo aveva detto di si all’arresto di Zamparini, accogliendo il ricorso del pool coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta, Francesca Dessi e Andrea Fusco. Nell’udienza di ieri la terza sessione della Cassazione ha riunito e trattato una serie di cause: il ricorso degli avvocati Antonio Gattuso e Enrico Marzaduri contro gli arresti per Zamparini e i ricorsi dei no dei pm ai sequestri, in parte decisi dal Gip Anfuso e confermati dal riesame, in parte decisi dal tribunale che aveva dissequestrato le somme bloccate dal giudice per le indagini preliminari. Un contesto complicato che al centro aveva la decisione sugli arresti domiciliari a Zamparini. […] Sul vulcanico ex presidente rosanero i giudici del riesame, nelle motivazioni del provvedimento, depositate il 20 novembre, erano stati particolarmente duri, evidenziando la sua «personalità altamente negativa e assai incline alla commissione di delitti di falsità e, soprattutto, per nulla limitata dalla consapevolezza di procedimenti giudiziari o amministrativi in corso di svolgimento». Zamparini si sarebbe cioè a truccare i bilanci. Quelli interessati sono quelli del 2014, 2015 e 2016, anni segnati dall’affare Mepal-Alyssa del 2013, la cessione del marchio e le appostazioni positive conseguenti, per oltre 21 milioni di euro, nei conti del club rosanero” […]. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” in edicola oggi che parla dell’attesa per la decisione della Cassazione sugli arresti domiciliari a Zamparini.