Giornale di Sicilia: “«Indizi gravi e solidi»: si va verso un nuovo processo”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato il nuovo attacco da parte della Procura della Repubblica, all’indirizzo del Palermo e di Zamparini. Ecco quanto si legge:

“«lndizi gravi e solidi» Pur respingendo le richieste di misure personali e patrimoniali, sia il 17 maggio che lunedì. Il giudice Anfuso ha ribadito a chiare lettere che gli elementi di accusa sono più che consistenti e dunque – è una conseguenza logica, che la Procura sta valutando – i tempi sarebbero maturi per formulare l’imputazione e chiedere il processo per gli ormai nove indagati (con Giammarva). Del resto anche il tribunale fallimentare aveva ritenuto insussistenti i presupposti per dichiarare la decozione della società, ma non aveva affatto escluso la concretezza delle ipotesi piu volte ribadite, quelle di un sistema diretto a dimostrare la solvibilità attraverso una serie di operazioni più che sospette. La realizzazione fittizia di plusvalenze sarebbe stata condotta con la cessione del marchio e poi della società che lo aveva acquisito, con un turbinoso giro di società, Mepal, Alyssa, Kalika, Gasda, tutee riconducibili a Maurizio Zamparini o a suoi prossimi congiunti (il figlio Paolo Diego, indagato; la moglie Laura Giordani, che non sarebbe iscritta nel registro). in sostanza, il patron avrebbe venduto a se stesso, riciclando utili fittizi per 40 milioni. Operazioni che generano reati come i falsi in bilancio, le false comunicazioni sociali, l’appropriazione indebita e, sotto altri profit, il riciclaggio e l’autoriciclaggio, con profili di transnazionalità”.