L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta un’intervista a Carlo Tavecchio, ex presidente della FIGC, il quale si è soffermato sul caos scatenatosi attorno al Palermo. Ecco quanto riportato: “Dal caso Parma, la Federcalcio cambiò le norme sui passaggi di proprietà all’interno dei club professionistici. Norme che non hanno cambiato nulla, visto che il Palermo rischia concretamente di non prendere parte alla prossima stagione calcistica se l’attuale proprietà non dimostra di avere i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria richiesti. I documenti consegnati alla Lega B non sono stati considerati idonei, soprattutto sulle attestazioni bancarie. Se la Lega dovesse recepire, seppur fuori tempo, la documentazione completa, Sport Capital Group è riconosciuta proprietaria del Palermo. In caso contrario c’è qualche rischio, come dichiarato dall’ex presidente federale Tavecchio. […]. «La mancata presentazione della documentazione o la mancanza parziale di uno dei requisiti, non consente il riconoscimento del trasferimento delle quote o azioni all’acquirente e determina l’impossibilità per la società sportiva di associarsi alla Lega per la stagione sportiva successiva» questo quanto citato nel comunicato 72/a del 28 Luglio 2015. Per il Palermo, i termini previsti per consegnare la documentazione sono scaduti il 20 gennaio. In quella data, in via Rosellini a Milano, è arrivato un dossier incompleto. La Lega avrebbe concesso alla società rosanero un prolungamento fino al 16 Febbraio, data coincidente con il pagamento degli stipendi. […] Come spiega Tavecchio: «se uno acquisisce più del 10% deve presentare una copertura assicurativa e una lettera di patronage da parte della banca, una dichiarazione dell’Istituto di credito in sostituzione della fidejussione». A questi si aggiungono i documenti inerenti l’onorabilità dell’acquirente che non deve aver riportato condanne per truffa o appropriazione indebita. […] In assenza di questi documenti scatta il mancato riconoscimento da parte della Lega e della Federazione, con il rischio di non iscriversi al prossimo campionato. «Nel caso in cui un socio di maggioranza non provvede a fornire questa documentazione, la Federazione non può riconoscere l’affiliazione. Devono procurarsi queste carte»”.