“L’alfa e l’omega delle scommesse. Il primo e l’ultimo allenatore scelti da Zamparini per il Palermo hanno in comune l’esperienza minima (se non addirittura nulla) nei campionati di categoria. Dallo spregiudicato Ezio Glerean, l’uomo che doveva portare i rosa in A con un solo anno di B a curriculum, fino a Bruno Tedino, l’ultimo all-in dell’imprenditore friulano prima dell’uscita di scena (forse). Non che la cabala porti bene al neo allenatore rosanero, dato che tutti gli esordienti sono stati delle meteore una volta avvicinatisi all’orbita di Zamparini. Esordiente non lo era Glerean, ma fu quello che si bruciò più di tutti: eliminazione in Coppa Italia, sconfitta alla prima di campionato ed esonero. Per ritrovare un azzardo in panchina bisogna scorrere fino alla coppia Gobbo-Pergolizzi, soluzione d’emergenza post esonero di Guidolin nel 2006- 07. Una soluzione durata solo tre partite, però, per tornare dal tecnico della promozione in A del 2004. La scommessa che stava per essere vinta, invece, fu Devis Mangia. Un inizio di campionato da favola, un cammino da Champions al «Barbera», poi due sconfitte consecutive e il benservito all’allenatore promosso dalla Primavera dopo il turbolento esonero di Pioli. Storie
d’amore che faticano a sbocciare, come quella con Gattuso, messo sulla graticola alla seconda giornata ed esonerato alla sesta per far spazio a Beppe Iachini, un altro su cui Zamparini aveva scommesso dal nulla, ai tempi del Venezia. In Laguna, probabilmente, il fiuto per i giovani allenatori era più sviluppato, mentre a Palermo ha pescato male fino all’ultimo innamoramento: quello per De Zerbi, talmente infatuato da concedergli una clausola da mezzo milione in caso di esonero. Dopo sette sconfitte consecutive, non ci fu penale talmente forte da far cambiare idea al solito Zampa. Buon per Tedino che ora fa solo da consigliere”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.