“Festa al «Barbera»… per gli altri però. L’altra beffa dell’ennesima giornata nera del campionato del Palermo è stata quella di vivere una partita casalinga come se fosse una trasferta. Da un lato c’era il settore ospiti della curva Sud superiore pieno di tifosi dell’lnter e dall’altro c’era una curva Nord semideserta, dopo la decisione presa la settimana scorsa dal gruppo di tifoseria organizzata di diserlare lo stadio a data da destinarsi per dare un segnale forte di protesta alla societä rosanero. Qualcuno con ironia, a pochi minuti dal fischio d’inizio della gara di ieri, ha fatto notare che per certi versi l’ ambiente che si era venuto a creare poteva rappresentare un vantaggi0, dato che il Palermo ha raccolto nove punti su dieci fuori casa. Ma si trattava di un’ironia amara perché senza i suoi tifosi questo Palermo alla fine perde anche l’ultima ricchezza che gli rimane. Il cuore della curva Nord ieri é rimasto tristemente vuoto per tutti i novanta minuti, delimitato da un lungo nastro, quasi a significare che ieri il cuore del tifo rosanero non doveva essere occupato da nessuno. E cosi al gol di Joao Mario e al fischio finale dell’arbitro Irratl sembrava quasi dl essere teletrasportati a San Siro. I boati dei tifosi nerazzurri, infatti, in questi due frangenti hanno certificato che quella di ieri per il Palermo è stata una partita giocata fuori. E, allora, i veri applausi ieri li hanno meritati quei veri tifosi del Palermo accorsi allo stadio a beccarsi una pioggia intensa e incessante e, in particolare, il gruppo organizzato della curva Nord inferiore che con tanta generosità, oltre a protestare ininterrottamente contro Zamparini, ha incitato il Palermo e ha cercato di contrastare il rumore più forte che proveniva dall’incitamento dei tifosi nerazzurri. Non hanno mai smesso, fino alla fine, anche con un gol sotto e l’Inter in dieci. Almeno loro nell’animo non sono usciti sconfitti da questa partita giocata… in trasferta”. Questo quanto si legge su “Il Giornale di Sicilia”.