L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” analizza il match in programma sabato al “Renzo Barbera” tra Palermo e Napoli. Di seguito quanto si legge: “Lo hanno chiamato anche «derby del Sud», d’altro canto Palermo e Napoli sono state capitali del Regno delle due Sicilie. Come per il «derby del Sole», quello tra Napoli e Roma, non una stracittadina vera e propria, con le sue storie di tifo – anche controverse – che durano da oltre un trentennio. Stavolta, tuttavia, Palermo-Napoli passerà alla storia come il «derby della solidarietà». L’intero incasso è destinato a una buona causa. In seguito al terremoto che ha devastato lo scorso 24 agosto il centro Italia, il presidente Zamparini ha deciso di devolvere i proventi ricavati dalla vendita dei biglietti della gara alle popolazioni colpite dal sisma. Acquistando un ticket si partecipa attivamente alla raccolta dei fondi. Relativamente al «fattore campo», sarà l’occasione per provare a incoraggiare il nuovo Palermo targato De Zerbi, che metterà in mostra volti nuovi come Diamanti e Bruno Enrique, contro un avversario certamente di livello superiore come il Napoli. Anche in questo senso il Palermo chiama a raccolta i tifosi, per esorcizzare la paura e provare a mettere in difficoltà la squadra di Sarri anche (e soprattutto) con l’aiuto dei tifosi. I biglietti, in vendita da lunedì scorso, potranno essere acquistati presso tutte le rivendite Listicket autorizzate e presso gli store ufficiali rosanero del centro commerciale Conca d’Oro, allo stadio e in via Maqueda. Si ritroveranno di fronte, dunque, le tifoserie di Palermo e Napoli tra cui corre un rapporto di «amore e odio». Se da un lato vige ancora oggi una forte amicizia tra la Curva Nord inferiore e la Curva B napoletana, nata negli anni dalle Brigate rosanero e del Commando ultrà Curva B, proseguita poi con Borgo Vecchio Sisma e Ultras Napoli, è altrettanto vero che non corre buon sangue tra altre realtà del tifo organizzato palermitano e napoletano. Nella fattispecie, lo scorso anno al San Paolo, dalla Curva A, vicina ai catanesi – che si è sciolta nello scorso mese di agosto – furono esposti degli striscioni che facevano allusione all’amicizia tra alcuni gruppi palermitani e i romanisti («Chi è amico nel mio nemico non può essere mio amico»), cui la Curva Nord superiore, nella gara di ritorno, rispose – in dialetto siciliano -: «I parenti mi runa Dio, ma l’amici mi scartu io». Logiche di gruppo che non hanno impedito a una delegazione del tifo palermitano, Borgo Vecchio Sisma e Fusi rosanero su tutti, di rendere omaggio nel 2014 alla salma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto dopo gli scontri tra Napoli e Roma, prima della finale di Coppa Italia. E ancora, l’anno scorso, al quartiere Borgo Vecchio di Palermo, da tifosi rosanero e napoletani è stato ricordato Pasquale D’An – gelo, capo ultrà azzurro prematuramente scomparso. «Rispetto per chi ci rispetta: onoriamo i nostri fratelli», il messaggio dei napoletani in quell’occasione. La speranza è che vinca lo sport, anche in nome della solidarietà.”.