“II destino del Palermo s’è deciso a Trieste. Nel capoluogo friulano si è svolto l’incontro finale tra Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini per la cessione del club rosanero. Cessione che verrà ufficializzata entro il 30, data in cui è previsto il completamento della transazione, ma di fatto già ratificata nel summit triestino di ieri mattina. Un incontro pianificato nella sera di lunedì, una volta appurata l’impossibilità di proseguire telefonicamente la fase finale della trattativa, e svolto in poco meno di un paio di ore. Quelle che sono bastate per mettere le firme e concludere la due diligence, l’ultimo passaggio verso il Via libera. L’accordo trovato a febbraio tra Zamparini e il fondo Integritas Capital, rappresentato da Baccaglini e da Paul Nicholas Fleming è stato cosi confermato. Un accordo che non segna però l’uscita di scena di Zamparini: l’imprenditore friulano non cariche ufficiali, ma sarà comunque “consigliere” di Baccaglini. Consigliere con influenza totale, dato che ha già portato al futuro patron il nuovo allenatore (Tedino del Pordenone) e si accinge a chiudere per il direttore sportivo, col quale fare mercato. E anche in sede di campagna acquisti, oltre che per le cessioni, i «consigli» di Zamparini non mancheranno. Una soluzione che ha il sapore del compromesso, dato che in questo modo viene accontentata la volontà del patron di non abbandonare immediatamente il calcio. Quella tra ieri e lunedì è stata la notte più lunga della carriera per Angelo Baiguera, executive manager del club rosanero e divenuto suo malgrado un novello Kissinger per appianare ogni contrasto tra Zamparini e Baccaglini vestendo i panni del diplomatico. Mediazioni continue, anche ad orari improponibili in cui le parti hanno provato ulteriormente ad avvicinarsi dopo i confronti telefonici di lunedi. Un lavoro enorme che ha portato i suoi frutti, dato che dopo un weekend di tensione e scontri tra i due contendenti si giunti fino all’accordo di ieri. Cessione sì, ma il cordone ombelicale non si spezza. Non ancora, almeno, perché Zamparini continua ad essere attivo nell’ombra, presente nelle decisioni da prendere per l’organizzazione della società in vista di un campionato che si avvicina sempre di più. Tecnicamente non si può ancora parlare di closing: ci sono solamente le firme che confermano quanto scritto in sede pre-contrattuale a febbraio, nell’accordo tra il Gruppo Zamparini e il fondo Integritas Capital. Per poter pronunciare quella parolina inglese tanto abusata in questi mesi ci sarà tempo al massimo fino al 30. Entro quella data si attende il via libera dalla banca inglese per il completamento della transazione. Ovviamente, per non farsi prendere alla sprovvista, sono stati presi in considerazione i possibili ritardi dovuti al weekend, dando così indicativamente l’ultimo giorno del mese come data utile per il passaggio di proprietà. Una mera formalità, dato che l’istituto di credito che sta facendo da advisor all’intera operazione ha già certificato i conti, dando il proprio ok al passaggio delle quote e avviando una transazione che necessita solamente dei tempi tecnici per essere portata a conclusione. Nel frattempo, ci saranno almeno nove giorni di dialogo, di vera e propria cogestione della società, Come fatto finora per tenere in piedi una trattativa andata fin troppo per le lunghe, due parti si sono riavvicinate dopo l’allontanamento dei giorni scorsi e hanno ripreso a dialogare, stavolta però cambiando l’oggetto delle loro discussioni. Su cifre e bilanci già stato risolto tutto, anche se il prospetto relativo all’esercizio 2017 ha creato non pochi grattacapi in quanto Fleming (presidente di Integritas) e soci hanno avuto bisogno di spiegazioni dettagliate sui conti del club rosanero. Delucidazioni che hanno richiesto tempo e hanno provocato un po’ di nervosismo, rientrato poco prima dell’ultimo incontro. Adesso si parlerà di giocatori e di dirigenti, non più di allenatori perché qui il «consiglio» di Zamparini è stato raccolto senza obiezioni da Baccaglini. Oggi ci sarà un nuovo incontro a Padova per scegliere l’uomo a cui affidare il mercato del Palermo e per iniziare a pianificare gli obiettivi da centrare in sede di campagna acquisti: una difesa da rifare, un centrocampo da rinforzare, esterni e attacco da rimpinguare con le adeguate riserve. Tutte le decisioni che verranno eseguite da Baccaglini, ma con la mano di Zamparini ben presente, su ogni suo passo. Perché, seppur non da plenipotenziario e non da presidente, l’imprenditore friulano rimane l’uomo alle spalle del Palermo. E avrà anche modo di vedere da vicino Ia nascita della nuova creatura, dato che è confermata Ia sede del ritiro precampionato a Bad Kleinkirchheim, residenza estiva dell’ex presidente rosanero, ma ancora non ex patron. Lo diverrà dal 10 luglio in poi, ma ciò non gli aprirà ancora le porte d’uscita dal club di viale del Fante”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.