Giornale di Sicilia: “I pm: «Zamparini troppo indebitato, non può prestare garanzie»”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato la questione relativa all’istanza di fallimento attraverso le parole scritte dai pm. Ecco quanto si legge:
“Maurizio Zamparini non sarebbe in grado di prestare alcuna garanzia, nè tantomeno di adempierlo. La Procura, nelle sue controdeduzioni al dossier prodotto dal Collegio dei periti nominato dal Tribunale, va in tackle sul patron del Palermo. Un attacco che non sposta di un millimetro la posizione del club, che considera superata ogni questione legata alle fidejussioni poste dallo stesso Zamparini sui crediti vantati dal Palermo. Garanzie a cui, secondo i pm, Zamparini non sarebbe in grado di adempiere, per via dei debiti contratti personalmente e della sua posizione nei confronti di Equitalia. «Da svariati anni- si legge nel documento dei pm – l’Agente per la riscossione tenta invano di recuperare quanto dovuto, nonostante vari pignoramenti esperiti, i quali hanno sempre avuto esito negativo per insussistenza di risorse aggredibili». Ci sono solo poche migliaia di euro, «aggredibili» e nulla più. La Procura, basandosi dunque sulla situazione debitoria personale di Zamparini, contesta la legittimità della garanzia posta sul debito da 1.889.160,03 euro nei confronti dei procuratori. Un’altra fidejussione finita sotto la lente dei pm Francesca Dessi e Andrea Fusco, dopo quella relativa al passaggio di Mepal ad Alyssa. In quel caso Zamparini pose la garanzia tramite la holding di famiglia Gasda, ma sia il collegio che la Procura hanno evidenziato la mancanza della data di registrazione della fidejussione. Stando alla versione della società, sarebbe una questione superata: il regolamento dell’importo iniziale di 40 milioni di euro, dovuti al Palermo, sta avvenendo nei tempi stabiliti, al punto da ridurre il credito totale a 28,5 milioni (per effetto del pagamento di due tranche da complessivi 11,5 milioni). Per questo la società non considera la fidejussione come un «elemento dirimente», riprendendo le parole del presidente Giammarva nell’intervista rilasciata ieri al Giornale di Sicilia, ovvero non vede come una garanzia possa essere considerata decisiva nell’ottica di un’istanza di fallimento se il debitore sta facendo fronte al pagamento. […]”.