Giornale di Sicilia: “I pm presentano le controdeduzioni: «Bilanci falsificati, abbiamo una prova lampante»”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato la situazione relativa all’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Palermo. Ecco le controdeduzioni dei pm:
“«Tutti i soggetti sentiti hanno dichiarato che il Palermo è una società che vive di espedienti – si Legge nel documento della Procura – che non riesce a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni e che senza immissioni di capitale da parte di terzi sarebbe certamente fallita». Una conclusione a cui i pm giungono valutando anche l’operazione del passaggio di Mepal alla holding lussemburghese Alyssa, che per la Procura non è legata al Palermo da alcuna sinergia commerciale, essendo Zamparini proprietario di entrambe tramite partecipazioni differenti. L’imprenditore friulano detiene le quote di Alyssa tramite Kalika, che stando ai documenti bancari acquisiti dalla Procura, avrebbe contratto il finanziamento da 4 milioni con cui la società lussemburghese ha saldato la prima rata del debito da 40 milioni. «Una prova lampante, quasi confessoria, dello stato di insolvenza in cui versa il Palermo, scrivono i pm, perché in caso contrario non avrebbe mai realizzato tali operazioni». Quelle stesse operazioni che per l’accusa hanno «la sola finalità di falsificare i bilanci», coperte da una garanzia fidejussoria di Gasda, sulla cui situazione debitoria la Procura ha voluto far luce. AI di là delle criticità sottolineate anche dal Collegio relativamente alla mancata data di registrazione della fidejussione, dal conti della holding di Zamparini vengono fuori un indebitamento di 202,6 milioni (quasi 61 con Montepaschi), partecipazioni in società indebitate come la Montemare Grado Spa e numerosi debiti erariali, con otto procedure di pignoramento avviate da Equitalia”.