“«Un fenomeno», fidatevi di chi ha temuto di perdere una promozione per avere un giudizio su Bruno Tedino. Una vita spesa tra le serie minori e i giovani, fino all’exploit col Pordenone e alla chiamata del Palermo. Nei due anni in Friuli, il neo tecnico rosanero ha mietuto vittime blasonate, trascinando i neroverdi per due volte ai playoff. Nell’ultima edizione, poteva portare a casa la testa più importante tra quelle affrontate in carriera, quella del Parma. I ducali invece hanno resistito al calcio spregiudicato dei «Tedino boys» s’è qualificata alla finale (vinta poi contro l’Alessandria) soltanto dopo i calci di rigore. Un sospiro di sollievo per Daniele Faggiano, che a Parma è arrivato subito dopo aver lasciato Palermo, e che ha rischiato di vedere infrangersi l’obiettivo stagionale al cospetto dell’allenatore che dalla prossima stagione avrà il compito di riportare i rosanero in A: «Per me Tedino un vero fenomeno, si merita questa chance. Spero che possa dimostrare il suo valore, è un allenatore che ci ha messo in grande difficoltà». Zamparini ha già provveduto a lanciare un paragone di spessore, quello con Maurizio Sarri, ma «Tedino è Tedino, non c’è paragone». Taglia corto, Faggiano, quando c’è da scomodare grandi nomi. Non però
quando si parla di obiettivi, perché sa che Tedino può mettere in crisi tutte le avversarie: «Ha un’occasione importante ed è stato bravo il Palermo a sceglierlo. Può dire la sua, se lo fanno lavorare». Quel dubitativo li risuona nelle voci di tanti ex rosanero che in questi anni si sono ritrovati ad affrontare Tedino. Come Lamberto Zauli,
che conosce bene le pressioni che può dare Palermo: «Ci sta che sia stato scelto un esordiente, ma andrà difeso nei momenti difficili. Se dovesse essere cosi, allora il Palermo potrà fare un campionato di vertice. Tedino in questi due anni ha allenato una squadra forte, seppur in una piccola realtà, e ha saputo fare davvero bene». E Zauli, che ha anche allenato a Pordenone. Consapevole anche delle difficoltà che si possono affrontare nel cambiare dimensione: «Chiaramente Palermo e Pordenone sono due piazze diverse, adesso avrà bisogno di fortuna e anche del carisma». Quello non manca, però. Ne è sicuro Ciccio Baiano, che da Tedino è stato allenato quasi dieci anni fa alla Sangiovannese e che del nuovo allenatore rosanero conserva ancora un bel ricordo: «É una persona a modo, sia dentro che fuori dal campo. Ricordo come una persona molto simpatica, uno di quelli con la battuta sempre pronta e con cui è piacevole stare insieme. Mi aspettavo che potesse arrivare una chiamata del genere, perché ho visto in prima persona come lavora. Me l’aspettavo anche per Sannino e Sarri, col quale ha in comune l’idea di un calcio propositivo». Ci si dovrà attendere un Palermo tutto all’attacco, dunque, con un «calcio spumeggiante», riprendendo le parole di Antonio Filippini: «In due anni ha espresso il miglior calcio della Lega Pro ammette l’ex esterno rosanero, allenatore del Lumezzane nella scorsa stagione. Sono certo che il suo Palermo farà un bel gioco, un calcio spumeggiante. Diciamo che il paragone con Guardiola, per quanto possa essere enorme, può adattarsi in proporzione alla categoria in cui si trovava». La Sicilia può essere l’occasione della sua carriera. Un’occasione
meritata, secondo Tonino Asta, perché «in questi due anni riuscito a togliersi di dosso quell’etichetta da allenatore delle giovanili, riuscendo a gestire bene un gran gruppo per la Lega Pro. Ha fatto due campionati importanti e non
sono certo io a scoprirlo». Il neo allenatore del Teramo è inoltre convinto che possa imporsi sin da subito in una squadra chiamata a vincere: «Per me Zamparini già lo conosceva bene, non mi stupisce che abbia puntato su di lui». Che l’ex presidente rosanero abbia avuto modo di assistere in precedenza alle partite del Pordenone di Tedino non è certo, ma che alle sue orecchie siano giunte diverse segnalazioni positive su Tedino si. Tra le varie voci a favore del nuovo allenatore del Palermo c’è anche quella di Giorgio Perinetti, che quest’anno col Venezia ha giocato nello stesso girone di lega Pro dei friulani: «Un bravo allenatore, quando Zamparini mi chiamò per avere delle indicazioni sugli allenatori in lega Pro gli ho parlato proprio di lui. Sarà un avversario importante, sulla panchina di una squadra che ha obiettivi diversi dai nostri. Basti pensare che nel girone più difficile della lega Pro, quello che ha portato due squadre in Serie B, la sua era quella che esprimeva il miglior calcio». Aspettative che a Palermo sperano
di poter vedere confermate sul campo, con tutta la curiosità del caso per un allenatore che arriva in Serie B solamente a 52 anni”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.