“II Palermo di Bortoluzzi, quello che doveva essere il Palermo senza più nulla da perdere, ha perso pure quel poco che aveva da salvare. I giovani da responsabilizzare, quelli gettati in campo allo sbando nel girone d’andata e quelli da testare nel finale di stagione: di loro si è persa quasi ogni traccia. Gioventù bruciata, quella degli under 21 in maglia rosanero. Persino i pupilli dell’ex presidente Zamparini hanno dovuto prender posto in panchina e assistere da spettatori non paganti ad una retrocessione inevitabile. Un epilogo che con l’ultimo cambio di allenatore attendeva solo la certificazione dell’aritmetica, motivo per cui le attese su un utilizzo massiccio dei classe ’96 e ’97 ave vano ragion d’esistere. Attese disilluse dai numeri, dai minuti concessi in queste quattro partite a tutti i giovani della rosa: da quelli a cui stata data ben più di una chance in passato a quelli tenuti quasi sempre al margine nelle ultime quattro giornate di campionato dovevano essere la vetrina per Lo Faso, snobbato di continuo dopo i tre spezzoni di partita giocati con De Zerbi e rilanciato apparentemente proprio nelle battute conclusive della stagione. In realtà Bortoluzzi gli ha concesso l’esordio da titolare in Serie A, nella sconfitta di Roma con la Lazio, ma a parte i 74 minuti dell’Olimpico e i 49 della sfida precedente col Bologna, il talento palermitano classe ’98 ha visto il campo per soli due minuti contro il Chievo, rimanendo in panchina contro la Fiorentina. Un totale di 125 minuti su 360, poco più di un terzo del tempo a disposizione: non certo lo spazio adeguato per fare valutazioni o per metterlo in vetrina, dato che le voci di mercato sul suo conto non mancano e potrebbe pure essere uno dei pezzi pregiati in vista del prossimo mercato. Se i minuti disputati da Lo Faso sembrano pochi, quelli degli altri under 21 crollano in maniera inesorabile. Solamente Sallai ha giocato pii del fantasista proveniente dalla Primavera, con un totale di 132 minuti in quattro partite, unico ad essere sceso m campo sempre con Bortoluzzi in panchina. Un paradosso, dato che l’ungherese si è «bruciato» già prima del cambio di guida tecnica e che il suo futuro dovrebbe essere lontano da Palermo: la nuova proprietà, qualora dovesse avvenire il tanto atteso passaggio delle quote, non ha intenzione di spendere i milioni concordati con la Puskas Academy per il riscatto. Diversa la situazione del connazionale Balogh, che il Palermo ha acquisito a titolo definitivo e che tra cartellino e commissioni è costato cinque milioni, motivo per cui sarà impossibile cederlo senza deprezzarlo. A Bortoluzzi, però, sono bastati quaranta minuti per bocciarlo: quelli in cui l’attaccante ha giocato contro il Bologna, da titolare, salvo beccarsi una sinfonia di fischi per la sostituzione avvenuta nel corso del primo tempo. Dopo quei quaranta minuti, il nulla. Nemmeno una chance a Verona con Nestorovski squalificato, a riprova di quanto il suo rendimento non sia stato considerato all’altezza. Bocciature che Posavec ha ricevuto molto tempo prima che Bortoluzzi si sedesse su quella panchina, ma per non sbagliare, anche il tecnico veneto ha deciso di dare una chance al portiere croato, Novanta minuti con la Lazio, sei gol. Tutti in una partita, l’unica disputata nelle ultime quattro. La palma del giovane più snobbato, però, spetta di diritto a Pezzella: quattro partite in panchina, la partenza per Coverciano dopo la sfida col Chievo e tra qualche giorno il volo in direzione Corea del Sud per il Mondiale Under 20, Risultato? L’ultima partita giocata dal terzino classe ’97 e rimarrà quella dello scorso 9 aprile col Milan. La fiducia mostrata col rinnovo del contralto fino al 2020 non ha trovato riscontri sul terreno di gioco. Un vero mistero. E meno male che Bortoluzzi doveva puntare sui giovani”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.