Giornale di Sicilia: “Gilardino cambia la musica con l’età. A Palermo può entrare nella storia…”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” analizza lo stato di forma attuale di Alberto Gilardino sotto forma di lettera aperta per il centravanti biellese, ecco quanto si legge: “Caro Gilardino, vedo che ha cambiato genere musicale. Ha riposto il violino e s’è trasformato in urlatore. Forse perché ad ogni età, dopo un gol, corrisponde una musica. Non più tempo di dolci melodie, quelle che accompagnano ogni momento della giovinezza. Non che a 33 anni lei sia anziano, però calcisticamente la sua è una stagione delicata, nella quale ogni rete è una vittoria con se stessi, ogni partita una prova da superare. Sabato pomeriggio lei ha segnato un gol inutile eppure ha esultato come se fosse decisivo. Poi una corsa liberatoria, senza freni forse liberatoria , forse anche in reazione all’esclusione dalla formazione iniziale. Certo forse fare la panchina a Djurdjevic deve essere stato pesante fino al gol s’era visto poco. Però non porti rancore a Ballardini. E’ un ottimo tecnico una persona perbene e avrà avuto i suoi motivi per una scelta di cui evidentemente s’è pentito. Però non perda mai di vista il fatto che Palermo è una città calcisticamente particolare. Qui l’allenatore di turno è sempre condizionato dalle politiche societarie, dall’umore del presidente e dei suoi consiglieri. Qui è un laboratorio permanente, un incubatore per giovani da svezza e cedere. Dunque avrà sempre vita dura e non potrà mai rilassarsi. Eppure il suo esempio dovrebbe essere seguito proprio dai più giovani, ricordiamo che contro l’Alessandria nell’apatia generale fu tra i pochi ad impegnarsi davvero. E forse solo per questo impegno avrebbe meritato di giocare titolare sabato. Il suo impegno è ammirevole soprattutto se confrontato con la sua carriera. Visto da lontano sembrava anche uno che se la tirava, un po’ snob anche per il fatto che non aveva mai giocato più a sud di Firenza, pensavamo fosse emotivamente lontanissimo da Palermo, da una realtà complessa come quella meridionale. Per non parlare dei suoi precedenti con la squadra rosa. Eppure in questa realtà si è calato subito. Anche i tifosi più esigenti l’ammirono perché si rendono conto che lei da sempre tutto. Non ha lo scatto dei giorni migliori, ma lavorando sodo potrà ritrovarlo sull’esempio di Toni e Di Natale. Gli mancano due gol per raggiungere Batistuta e per eguagliare Del Piero nella classifica dei migliori marcatori di sempre. Il migliore augurio è quello di riuscire in quest’impresa per scrivere un altro capitolo nel libro dei grandi bomber del Palermo. Perché qui in fatto di attaccanti nell’ultimo decennio non siamo stati inferiori a nessuno. Sono passati Toni, Amauri, Miccoli, Cavani, Dybala. E a tutti l’aria di Palermo ha fatto bene”.