Il 5 maggio 2002 non è solo la data della beffa in salsa interista. A Verona ricordano ancora quel giorno di amaro harakiri, quando la squadra gialloblù allenata da Alberto Malesani, mai in zona retrocessione per tutto il campionato, finì quartultima dopo gli ultimi novanta minuti, perdendo 3-0 a Piacenza, e retrocedendo, perché allora in Serie B finivano quattro formazioni: nella giornata finale gli scaligeri furono superati dal Brescia, staccati proprio dal Piacenza di Novellino – con gli stessi punti prima dello scontro diretto – e non riuscirono ad agganciare l’Udinese. C’è un attuale rosanero che ha vissuto quel finale thrilling di campionato, uscendone con le ossa rotte. Il giovane Alberto Gilardino, quel giorno, restò in panchina (a differenza di altri due futuri campioni del mondo 2006 Camoranesi e Oddo), da alternativa di Mutu e Frick, ma visse comunque pienamente stagione, vigilia e partita. Anche storie del genere finiscono nel bagaglio d’esperienza di un calciatore e – alla vigilia di Palermo-Verona – forse non c’è niente di meglio che raccontarle per esorcizzarle. Per almeno metà della stagione quel Verona si stagliò nell’immaginario collettivo come la rivelazione della Serie A, arrivando a issarsi fino alla quarta posizione, alle spalle di Inter, Juventus e Roma, per la gioia di tifosi che vanno in trasferta a migliaia. Durante la sosta natalizia giornali e tv incensavano Verona e Chievo, che si trovano a braccetto in zona Uefa, il girone d’andata si chiude con una sofferta vittoria sul Piacenza. Da lì in avanti ‘e una discesa inesorabili per la squadra di Gilardino, che non ha nemmeno vent’anni e concluderà il campionato con diciassette apparizioni e due reti, il girone di ritorno dei gialloblù ha l’andatura da campionato amatoriale delle lumache. A un turno dalla fine la classifica recita: Verona e Piacenza 39. Brescia 37. Allo stadio «Garilli» di Piacenza, quel 5 maggio del 2002, non c’è storia. Hubner, con una doppietta, è protagonista del netto 3-0 e chiude il torneo da capocannoniere, al fianco dello juventino Trezeguet. A Brescia Roberto Baggio trascina le «rondinelle» in un altro 3-0, sul Bologna. Tra gli scaligeri tutti impietriti, dal tecnico Malesani ai titolari, ai panchinari, compreso Alberto Gilardino. A ripensare a quel disastro vengono i brividi, ma forse il violinista» ha gli anticorpi giusti”. Questo quanto raccontato dall’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.