“Un sorriso, in questa stagione amara, non poteva che arrivare dal più giovane della rosa. Quello che poteva addirittura essere il più giovane di sempre in Serie A con Ia maglia del Palermo, ma che non aggiornerà il libro dei record del club di viale del Fante solo per pochi mesi. Nulla che possa cancellare Ia gioia di Gennaro Ruggiero, esordiente in Serie A nell’ultima sfida col Genoa e dietro al solo Giuseppe Candurra tra i “baby” lanciati in massima serie con la maglia rosanero, un record che resiste dal 1949, quando l’attaccante palermtano esordi contro il Torino dell’immediato post-Superga a 16 anni, 10 mesi e 28 giorni. II mediano classe 2000 si accontenta del secondo posto tra i piu giovani di sempre in A, coronando cosi una prestazione da applausi nella sua prima apparizione tra i professionisti. «Una bellissima partita – di- chiara Ruggiero al sito ufficiale del Palermo – Mi Sono messo a disposizione della squadra. Sono stato sorpreso per il debutto, ma ho gestito l’emozione nel migliore dei modi, anche grazie a Diamanti che mi ha portato in camera sua e mi ha parlato molto per farmi stare sereno. Si visto in campo, ero spensierato». Una prova di carattere che, effettivamente, non usuale per un ragazzino reduce dal doppio salto dagli Allievi alla prima squadra, senza passare dalla Primavera. Tutto grazie a Diego Lopez e Nicola Salerno, che lo hanno visto da vicino nelle partitelle in famiglia e ne sono rimasti colpiti al punto da non avere dubbi su chi promuovere dopo aver perso Hiljemark sul mercato. Quattro mediani e un ragazzino per fare numero, quel ragazzino che col Genoa ha preso una maglia da titolare e ha dimostrato di meritarla più di quelli che lo hanno fatto prima di Iui nel corso della stagione. Per grinta, per efficacia e per quel carattere che gli gia valso il soprannome di «Ringhio». Come Gattuso, il suo idolo, che in campo giocava proprio nel suo stesso ruolo. In realtà Ruggiero diventa «Ringhio» ben prima di arrivare a Palermo. Lo era già da bambino, quando giocava per Ia Mariano Keller, uno dei vivai più importanti della sua Napoli, e dalla panchina arrivavano le indicazioni di Gianluca Macone, il Suo ultimo allenatore prima di partire per Ia Sicilia e iniziare I’avventura con Ie giovanili del Palermo. Un tecnico che in fatto di giovani ha già dimostrato di saperci fare e che con il nuovo gioiellino del Palermo ha instaurato un rapporto speciale: «L’ho sempre portato nel cuore. C’è un’amicizia stretta col padre e I’ho sentito subito dopo Ia partita»_