L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” scrive in merito ad un Zamparini assolto, dopo aver pagato le rate restanti dell’indebitamento relativo all’IVA. Inanto i tempi della perizia si allungano. Ecco quanto scritto:
“Il reato è estinto per una causa fondamentale: il debitore ha pagato. Maurizio Zamparini assolto dal giudice monocratico della quinta sezione del Tribunale di Palermo: imputato di avere evaso viva per poco meno di due milioni, nell’anno di esercizio 2014, il patron della squadra rosanero ha saldato il debito estinguendo cosi pure la violazione penale collegata all’evasione. Si allungano intanto i tempi della consegna della perizia che potrebbe chiudere il caso (fallimento si, fallimento no) aperto dall’istanza della Procura di Palermo: gli esperti nominati dal tribunale fallimentare hanno chiesto infatti altri trenta giorni, cosa che farà slittare tutto almeno alla fine di marzo. Due piani, dunque, quasi sovrapposti, il penale e il civile, per la partita più delicata del Palermo ex capolista in campionato e chiamato a resistere pure in tribunale. Sul fronte penale, il giudice ha accolto la tesi e la richiesta dell’avvocato Enrico Sanseverino. A rappresentare l’accusa nel giudizio era stato il pm Andrea Fusco, il magistrato che – assieme alla college Francesca Dessi e al procuratore aggiunto Salvatore De Luca ha chiesto il fallimento del Palermo, l’indebitamento relativo all’iva una delle voci negative che avevano portato i pm a sollecitare la dichiarazione, con sentenza del tribunale fallimentare, dell’insolvenza e della decozione del club di viale del Fante. Istanza ancor oggi sub judice, in attesa del pronunciamento del collegio di esperti nominati dai giudici civili. Inserita in un contesto di debiti e di penale che si interseca col civile, l’iva avrebbe potuto avere un peso non indifferente nella valutazione del collegio presieduto da Giovanni D’Antoni, a latere Raffaella Vacca, giudice delegato Giuseppe Sidoti. Da qui la decisione dell’ex presidente rosanero di uscire dall’impasse e di pagare in unica soluzione (dopo avere versato alcune rate) quel che gli restava da versare della somma 1.887.578 euro, all’Agenzia delle Entrate. Il peso di questa situazione è così svanito a alleggerisce un indebitamento che, secondo il Palermo, è nettamente inferiore a quanto affermato dal consulente della Procura, Alessandro Colaci: netta la divergenza di vedute, perché si passa dai 63 milioni circa contestati dai pm ai meno di 30 ricostruiti dalla difesa, ma con situazioni comunque in ev0luzione positiva. Per dirimere con completezza la questione, i periti nominati dai giudici, Angelo Paletta di Bologna, Daniele Santoro di Palermo e Saverio Mancinelli di Pescara, hanno ottenuto altri trenta giorni di tempo. Ai lavori partecipano anche i consulenti della società, Nicola Ribolla e Corrado Ferriani”.