Giornale di Sicilia: “Estro, stravaganze e tatuaggi: Alino Diamanti non è mai banale”
“Quando i giocatori del Prato se lo sono visti sbucare in ritiro a Fiumalbo, quasi non credevano ai loro occhi. Sul campo insieme a loro c’era anche Alessandro Diamanti, detto Alino, che dopo l’esperienza in Cina con il Guangzhou Evergrande aveva deciso di tornare in Italia e allenarsi con la squadra della sua città. Era lo scorso 27 luglio e Diamanti era in attesa di trovare una squadra in Serie A. Un mese dopo il destino del Palermo e di Diamanti si sono incrociati. L’ex fantasista di West Ham, Fiorentina e Bologna riparte proprio da Palermo, la città del suo amico di sempre Alberto Gilardino con cui ha condiviso due anni fa l’esperienza cinese. Gilardino e Diamanti quest’estate hanno deciso di partire per un lungo viaggio nel sud Italia. Un viaggio per tappe raccontato attraverso gli scatti pubblicati su Instagram. Un’amicizia la loro che affonda le proprie radici ai tempi delle esperienze con Bologna e Fiorentina. Ed è stato lo stesso Gilardino a consigliare al fantasista di scegliere la Sicilia. Diamanti ha un rapporto speciale con il calcio fatto di estro e fantasia ma anche di momenti difficili e di scivoloni inaspettati. Dopo i primi calci nell’associazione Santa Lucia, di cui Paolo Rossi è presidente onorario, nel 2007, a 24 anni, Diamanti giocava ancora in Serie C2 con la maglia del Prato. Poi il passaggio al Livorno del presidente Spinelli, la retrocessione con gli amaranto e il passaggio in Premier. Appena una stagione al West Ham e il trasferimento a Brescia di Iachini con cui alterna le magie in campo con una serie inspiegabile di cartellini, frutto di un carattere spesso sopra le righe. Nell’estate del 2011 la prima svolta della carriera con il passaggio al Bologna. A chiamarlo è Pierpaolo Bisoli che Io aveva allenato ai tempi del Prato. Con i felsinei, Diamanti resta quattro campionati conditi da giocate, gol e assist. La prima stagione bolognese si chiude con trenta partite disputate, sei assist e sette gol, che gli valgono la convocazione in Nazionale per gli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina. All’esordio con la maglia azzurra pur di giocare con Balotelli e Buffon scende in campo con la febbre. Con la maglia rossoblù resterà altre tre stagioni, prima di tentare l’avventura in Cina. Eppure ogni esperienza gli ha lasciato un ricordo indelebile. Di tatuaggi si è perso il conto, ma ogni segno del suo corpo rivela un passaggio della sua vita. Nel braccio sinistro, per esempio, ha deciso di tatuarsi i fiori, simbolo della sua Prato. Nel braccio destro le stelle, nel polso il cuore perché simbolo della passione per il calcio. Nella coscia destra una farfalla, nel polpaccio la scritta «B Happy». II motto della moglie. la bellissima Silvia Chiayi, conduttrice televisiva originaria di Taipei. Ma Diamanti è famoso anche per le sue stravaganze. Ai tempi del Bologna amava girare in centro a bordo della sua 500 rosa. Tre mesi fa alla festa di addio di capitan Bellini, si presentò vestito da John Lennon con tanto di occhiali rotondi e vestito da hippie. Qualche giorno dopo, durante gli internazionali di Roma, ingaggiò una sfida a tennis contro il Papu Gomez. Risultato? Nessuno sa dirlo con precisione. ma qualcuno racconta che sul campo se le siano date di santa ragione. Alino si sa è uno degli ultimi romantici del calcio. Questa estate durante gli Europei, ha postato sul suo profilo Instagram una sua foto di quando era appena un bambino e una attuale con un unico filo conduttore: il Supertele. Il famoso pallone con cui intere generazioni hanno giocato almeno una volta in strada. Di aneddoti da raccontare Diamanti ne ha tanti, ma se pensate che ingaggerà qualche sfida ai videogame con i compagni vi sbagliate, perché Alino preferisce le carte. Si dice che sia un campione a burraco”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.