L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha parlato del mancato accordo tra Zamparini e Follieri per la cessione del Palermo. Ecco quanto si legge: “Nei sedici anni di attività a Palermo Zamparini ha regalato diverse espressioni colorite. Che arrivasse a definire un documento bancario “carta igienica”, dà l’idea di quello che è accaduto ieri. La trattativa con Follieri si è arenata nel binario già percorso da Baccaglini. Anzi, la trattativa con Follieri si aggrava con le accuse del patron rosanero, che in una nota ufficiale ha rivelato come “un documento su carta intestata Deutsche Bank di Francoforte che attestava sul conto di Follieri Capital Ltd un deposito di 40. 000.000 di euro cash o credit line, fosse un falso. Così come le firme”. Quelle di Marcus Shenck e di Jurgen Aschen, persone che “non esistono in Deutsche Bank – riferisce il patron rosanero. Il primo sarebbe stato direttore finanziario fino allo scorso aprile, ovvero ben quattro mesi prima della firma su quella garanzia che Zamparini non ha mai accettato, ma che non lo ha portato a chiudere le porte all’imprenditore foggiano. Ieri, però, sembrava essere giunto il momento decisivo, sembrava appunto. Questo perché il documento della Companies House sembrava essere la prova delle garanzie di Follieri, ma nascondeva un’incognita. L’aumento di capitali da 40 milioni di sterline deliberato dalla Effe I Limited dei Follieri è stato versato attraverso dei bond e quindi si parla di “non-cash considerations”. Di conseguenza si parla di valori non monetari, ma solamente di obbligazioni a scadenza che non rappresentano liquidità immediata. Cosa che ha fatto scatenare l’ira di Zamparini”.