Proseguono le indagini sul nuovo scandalo del calcioscommesse. Nel mirino della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, com’è ormai noto, ci sono le gare Avellino-Reggina e Modena-Avellino del campionato di serie B 2013/14. Tra gli indagati c’è il genoano Izzo, oltre Millesi e Pini. L’ipotesi di reato è concorso esterno in associazione mafiosa e in frode sportiva. Per gli inquirenti, i vertici del clan campano Vinella Grassi avrebbero promesso 200mila euro e poi consegnati 30mila a Millesi. Soldi che quest’ultimo avrebbe utilizzato per corrompere altri giocatori al fine di influenzare l’esito del match dell’Avellino contro il Modena. 50mila, invece, i soldi dati a Millesi (sempre con la mediazione di Pini) per corrompere alcuni giocatori non ancora identificati della Reggina per favorire la vittoria dei biancoverdi. Izzo sarebbe coinvolto in quanto nipote di uno dei fondatori del clan. Al difensore sarebbe stato chiesto di impegnarsi a combinare l’esito delle partite. Numerosi gli sms intercettati dai carabinieri. Questo quanto si legge sull’odierna edizione de “Il Giornale di Sicilia”.