“É dura, durissima. Quattro sconfitte interne consecutive e tanti dubbi, le poche certezze costruite crollate sotto i colpi da manuale di Ljajic, con una squadra spesso in balia di Benassi e Baselli, efficacissimi. E un sistema di gioco che non decolla, o nella migliore delle ipotesi ancora in preda a una crescita altalenante, fra alti e bassi. C’é tanta roba su cui confrontarsi e nello spogliatoio rosanero si parla, a cuore aperto, senza tenere nulla tra i denti. Un dopo partita convulso e stato quello di Palermo-Torino, con moltissimi volti scuri fra i rosanero, zero voglia di scherzare e qualche tono forte da parte del tecnico De Zerbi, che in pubblico — come sempre — ha difeso i suoi ragazzi, oltre alle scelte iniziali di formazione, ma in privato lasciato andare alla prima vera sfuriata della stagione. A quasi un quarto del campionato i rosanero sono in zona retro- cessione, hanno fatto registrare passi indietro in ogni reparto, nei novanta minuti contro i granata, e invertire il trend giocandosela sempre a viso aperto con tutti, in questa fase, sembra davvero complicato. Il tecnico De Zerbi e il suo staff, pur avendo avanzato qualche richiesta per la sessione di mercato a gennaio («Un centrocampista alla Kucka». per dirla con le parole del presidente Zamparini), sono soddisfatti della quantità e della qualità dell’organico, e intendono andare avanti con le proprie idee. L’hanno ribadito a parole e con il lavoro, già come ripreso ieri in campo. Gli esperti del gruppo, nel post partita, hanno lanciato un messaggio di compattezza al resto della squadra, in particolare ai più giovani: c’é da restare uniti per il bene del Palermo, adesso più che mai, la trasferta sul campo della Roma proibitiva, ma va affrontata con ottimismo, con un approccio positivo e propositivo, bisogna rigenerarsi in fretta. C’é da sperare che il faccia a faccia nel ventre dello stadio “Barbera» produca subito una scossa a livello mentale e fisico. La sensazione che, d’ora in poi, non ci sarà più tempo per aspettare nessuno o per fare esperimenti. É stata una scelta dolorosa, per esempio, la sostituzione di Hiljemark nell’intervallo. Lo svedese — che era subentrato a Bentivegna dopo 14 minuti — non ha preso benissimo il cambio, ma si dovuto adeguare, facendo buon viso a cattivo gioco. Lui ed altri sono chiamati a fare anche un passo indietro per il bene comune. Non é tempo di personalismi ed egoismi.”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.