Giornale di Sicilia: “«Dilazionare non significa essere insolventi», questa la memoria difensiva che ha convinto il tribunale…”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” analizza parte della memoria difensiva presentata dal Palermo al tribunale fallimentare. Ecco quanto si legge:

“Dilazionare non significa essere insolventi o incapaci di provvedere ai pagamenti: parte da qui, il Palermo Calcio, nella memoria che ha convinto il tribunale fallimentare ad affidare, prima di decidere sull’istanza della Procura, una superperizia a tre esperti. Saverio Mancinelli, di Pescara, Angelo Palette, docente universitario di Bologna, e Daniele Santoro, di Palermo, sono i tre «arbitri» che dovranno stabilire se hanno ragione i pm Francesca Dessi e Andrea Fusco, che chiedono il fallimento del club rosanero, o il pool di legali di Maurizio Zamparinl e Giovanni Giammarva. Mancinelli è stato il curatore fallimentare che ha risanato il Pescara, che negli anni scorsi fallì. Palette e professore che Insegna Controllo di gestione, delle performance e Gestione del costi all’Università di Bologna. Santoro e revisore dei conti e commercialista a Palermo. Toccherà a loro analizzare la consulenza di Alessandro Colaci, che ha lavorato per conto del pm, e il lavoro degli esperti Nicola Ribolla e Corrado Ferriani, incaricati della societi di viale del Fame. Due mesi circa di tempo, poi si tornerà a discutere e il collegio presieduto da Giovanni D’Antoni, composto dal giudice delegato Giuseppe Sidoti e dal giudice a latere Raffaella Vacca «andra in decisione» cosa che comporterà altri giorni, non quantificabili, di attesa per la sentenza (in caso di fallimento) o per l’ordinanza se l’Istanza sarà rigettata. Il Palermo si difende sostenendo di avere scelto le dilazloni per «ottimizzare le risorse finanziarie e analizza l’elenco dei debiti verso i procuratori del calciatori, riportato al 31 ottobre: 15.831.298,11. L’aggiomamento al 6 dicembre porta a rivedere le cifre di circa mezzo milione in meno. Un rapporto dinamico, con gli agenti, percheé i valori dei calciatori cambiano: e a questo proposito la cifra indicate da Colaci (19,8 milioni la stima del patrimonio-giocatori) viene elevate a 43 milioni. Il fato che i procuratori accettino la rimodulazione,  scrive il collegio difensivo del Palermo – testimonia ulteriormente la solidità economica della società, che gode di credibilità e affidamento. I principali creditori, Pencil Hill Ltd, Pdp, Gilino, Corvino Management, Football Now, Stefano Salvini, Marcelo Simonian, Al Geto Doo, Gr Sport Agency, hanno accettato di spostare i pagamenti all’esercizio 2018-2019 e per la parte che li riguarda, le previsioni di debiti del Palermo passano da 3.891.513,34 a 77.416,66 euro. Ci sono poi contenziosi che portano a dire che, più che crediti, si possa parlare di aspettative da parte degli agenti. Il Palermo ritiene di avere le proprie buone ragioni anche sull’affare del marchio, ceduto alla Mepal, a sua volta acquisita dalla Alyssa: valeva più di 40 milioni, al 30 giugno 2014, e questo dimostra «la complessiva inattendibilità della consulenza Colaci e la sua inidoneità a fomire la base per una richiesta di fallimento». […]”