“Colaci opera così le rettifiche dei bilanci anche degli altri due anni oggetto di degli accertamenti, 2015 e 2016, osservando che nel primo caso la socierà ha coperto il buco di poco superiore ai 27,6 milioni di euro con una riserva di conferimento di oltre 25 milioni in realtà insesistente, derivata dall’operazione Mepal. Rilevate irregolarità anche nei crediti per imposte anticipate, valore pari a 5 milioni e mezzo. Nel bilancio 2016 viene poi inserita la cessione della partecipazione della Mepal a una società lussemburghese gestita dal cittadino Jean Marie poos, indicato come prestanome di Zamparini. Prezzo di vendita 40 milioni di euro con una plusvalenza di quasi 22 milioni di euro. E’ tutto fasullo secondo la Procura perché riconducibile a Zamparini. La stampa di una mail di un’altra indagata , Alessandra Bonometti, che chiarisce che il capitale sociale di Alyssa appartiene alla società di diritto lussemburghese Kalika, dello stesso patron rosanero e della moglie. Un’altra e-mail trovata nello studio di Morosi, con i consigli del commercialista: “La perdita ipotizzata al 30 giugno 2016 è di 19 milioni, per cui si potrebbe cedere la partecipazione a 40 milioni e chiudere il bilancio in utile. Occorre che il soggetto acquirente non sia riconducibile a lei, diversamente le norme federali comportano l’obbligo del bilancio consolidato con la socità acquirente”. Visto che Alyssa non ha risorse finanziarie e che non un euro è stato versato, proverebbero la simulazione, per fingere che al Palermo vada tutto bene. Possibile che il collegio decida entro Natale”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.