“Gennaio? Brutto mese, nel calcio si dovrebbe riparare, al Palermo spesso si finisce per sbagliare. Anno 2013, lo “scaicco” Lo Monaco ha ormai conquistato il cuore del presidente Zamparini. Fra loro sembra un idillio. Per il Palermo l’inizio di una nuova era. Glaciale, purtroppo. Lo Monaco era arrivato a settembre 2012 da Catania con la corona di re, quattro mesi e mezzo dopo se ne va senza scettro e faccia. Il Palermo è già poco consistente, con lui diventa un budino scaudto. Anselmo, Faurlin, Formica, Nelson, Fabbrini, Boselli, Sperduti. Come uno scioglilingua. In realtà è una tragedia sportiva. Figlia di un mercato di gennaio assurdo firmato Lo Monaco. Il resto lo mette Zamparini cacciando e richiamando allenatori. Eppure la storia del mercato di riparazione del Palermo – dal 2005 ad oggi – insegna che arrivare agli obiettivi dichiarati è piuttosto difficile e dice anche che di tutti gli acquisti in pochi hanno lasciato il segno. L’excursus inizia proprio dalla prima stagione in serie A con Zamparini, il Palermo era la sorpresa del campionato, serviva un vice di Toni ma invece arrivò Possanzini che di partite ne giocò solo due, un flop. Così come lo fu Matusiak. Nel 2006/07 il Palermo marciava verso la Champions, fino all’infortunio di Amauri e per sostituirlo i rosa presero Caracciolo. Nella stessa stagione arrivò anche Giacomazzi; nel gennaio 2007 invece ci fu una delle grandi intuizioni di Foschi. Edinson Cavani. Geniale Foschi a soprirlo, ancor di più a nasconderlo in un hotel […]. Ci sono stati anche quelli che arrivati nel mercato di gennaio hanno consentito al Palermo di fare un salto di qualità e sistemare davvero la squadra. Due nomi su tutti: Donati e Maresca. Registi entrambi, decisivi per personalità e modo di giocare. Colpi azzeccati proprio come servirebbero adesso…”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”. Di seguito una foto con alcuni nomi arrivati nel mercato di gennaio negli ultimi anni: