Giornale di Sicilia: “Closed Baccaglini, ci sono le dimissioni. Zamparini ora cerca un presidente. Ecco i profili”
“Svestiti i panni del presidente e mantenuti quelli del patron, Maurizio Zamparini adesso si immedesima nel consigliere delegato plenipotenziario. Solo per qualche giorno, quello utile a designare un presidente da inserire nell’organigramma del Palermo, che nel frattempo lo rivede nuovamente nelle vesti che per quasi quattro mesi erano state indossate da Paul Baccaglini. Il rappresentante del fondo Integritas Capital non c’è più: la maggioranza del consiglio di amministrazione ha rassegnato le proprie dimissioni e l’uo mo che dallo scorso 7 marzo era presidente del club di viale del Fante è decaduto dalla propria carica, così come l’intero consiglio. Una mossa prevedibile e necessaria, dopo il naufragio delle trattative per la cessione societaria a Baccaglini e soci, a seguito delle quali Zamparini aveva concesso la poltrona di presidente al trader italoamericano. Una nomina resa effettiva il giorno stesso della presentazione dell’aspiran te acquirente, con le dimissioni del consigliere Paolo Diego Zamparini e l’inserimento dell’ex inviato delle Iene, che ha preso il posto di Maurizio Zamparini nel consiglio a seguito delle precedenti dimissioni dello stesso dalla carica di presidente. A Zamparini, proprietario del club, erano rimaste una carica da consigliere delegato e tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, oltre che la firma e la rappresentanza legale della società relativamente all’attività inerente la gestione sportiva e di fronte ai terzi, con la facoltà di delegare qualsiasi dei poteri a qualunque funzionario o dipendente della società. Baccaglini, invece, seppur nel ruolo di presidente, fino a lunedì ha avuto solamente diritto a rappresentare la società di fronte ai terzi, senza alcun potere di firma. Adesso, con le dimissioni del consiglio d’ammini strazione, il Palermo entra in gestione provvisoria. Un compito affidato al consigliere delegato, che nel club rosanero coincide con l’azionista di maggioranza, dunque Zamparini. Un fardello da cui l’imprenditore friulano intende liberarsi in fretta e ha tempo fino a giovedì 13 per trovare una soluzione, quella che lui stesso ha definito «una figura di garanzia». Entro dieci giorni dalle dimissioni della maggioranza del consiglio d’amministrazione, infatti, si attendono la nomina del nuovo consiglio e vanno designate le cariche di presidente e consiglieri delegati. La prima di queste due cariche non dovrebbe toccare a Zamparini, che sta valutando con i propri legali la figura da mettere a capo del cda di prossima creazione. Diversi i nomi in agenda, con disponibilità tutte da verificare per un compito che sarà principalmente di garanzia e di rappresentanza. Il patron si muove verso profili con vicinanza agli ambienti giudiziari, ma ancora non ha scelto chi sarà il successore di Baccaglini nella poltrona di presidente. La certezza, l’unica fra tutte, è che la brevissima era dell’uomo d’affari d’origine padovana s’è definitivamente esaurita. Non certo un lieto fine, viste le premesse, ma sulla sua proposta per l’acquisto del club continua a vigere la più assoluta riservatezza. Le cifre, ad ogni modo, sembrano non allontanarsi da un totale di 70 milioni di euro (40 per i debiti, 20 per il club e 10 in caso di promozione in Serie A). Ricostruzioni che il patron non solo non intende confermare, ma che rigetta parandosi dietro il segreto imposto dai contratti, dopo essersi detto disponibile a fornire le copie dei documenti relativi all’offerta di Baccaglini: «Come esplicitato da Maurizio Zamparini nel comunicato del 1° luglio 2017, l’U.S. Città di Palermo comunica che il proprio ufficio legale ha fatto notare che la società si trova nell’impossibilità di trasmettere tali documenti senza ledere il patto di riservatezza e confidenzialità contenuto negli accordi intercorsi. Pertanto nessun documento potrà essere divulgato». Un mistero che, almeno in termini ufficiali, è destinato dunque a rimanere tale. Adesso il popolo rosanero attende il nuovo presidente, con la consapevolezza di avere lo stesso proprietario”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.