Giornale di Sicilia, choc Palermo: “Il patron indagato insieme ad ex dirigenti, amministratori e procuratori sportivi. Ecco cosa rischia”
“Tanto tuonò che piovve, nonostante il bel tempo c’è burrasca in Viale del Fante, dove ieri mattina si è presentata di buon’ora la Guardia di Finanza: perquisita la sede del Palermo, nell’ambito di un’indagine che vede indagati il patron Maurizio Zamparini e altre persone, ex dirigenti e amministratori del club, ma pure procuratori sportivi. Finanzieri in trasferta anche in Friuli, nelle sedi delle aziende e a casa dello stesso presidente. Imprecisato il numero delle persone iscritte nel registro, ma gli accertamenti hanno una notevole ampiezza e dovranno prendere spunto dalla lettura delle carte e dalla mole di materiale acquisito, soprattutto hard disk di computer copiati per intero, ma anche documenti cartacei portati via dagli investigatori. Come aveva scritto il Giornale di Sicilia più di un mese fa, la Procura di Palermo ha acceso i riflettori sulle vicende societarie, sulla situazione finanziaria e debitoria, su alcune operazioni compiute dalla dirigenza Zamparini, fino ad arrivare al closing appena fallito: in sé e per sé, però, la trattativa col gruppo rappresentato da Paul Baccaglini è rimasta fuori dal complesso fascicolo istruito dal pool del procuratore aggiunto Salvatore De Luca, che si muove da vicende recenti ma comunque precedenti alla cessione della società. Appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di provenienza illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità, i reati per i quali la Procura di Palermo sta indagando. Ipotesi che rimandano a operazioni spericolate e fuori legge, effettuate anche all’estero, con lo spostamento di capitali e il riutilizzo di denaro frutto di altri reati. Accertamenti nati nell’ambito delle competenze civili della Procura, che è chiamata a verificare la tenuta e la solvibilità delle aziende private e che può pure avanzare l’istanza di fallimento. Un’ipotesi che rimane sullo sfondo e che è tra le possibili conclusioni delle verifiche del Nucleo di polizia tributaria, coordinato dai pm Francesca Dessì e Andrea Fusco. Ipotesi però per adesso non formulata, dato che fra i reati palesati dagli inquirenti non c’è la bancarotta. Che sarebbe il più grave di tutti e potrebbe portare alla cancellazione della società dal calcio professionistico. E non a caso il mese scorso veniva ricordato in ambienti investigativi il caso del Latina, per il quale l’istanza di fallimento fu avanzata proprio dalla Procura della città laziale. Giunti in sede poco prima delle 8, una decina di militari hanno controllato ogni angolo dello stadio e degli uffici, quattro piani setacciati alla ricerca di ogni elemento utile per l’inchiesta. Oltre ai dipendenti, nei locali del club si sono presentati il neosegretario generale Gianni Francavilla, il team manager Vincenzo Todaro e l’avvocato Enrico Sanseverino, uno dei due legali che assistono Zamparini e il Palermo: lui è il penalista, il suo collega Francesco Pantaleone il civilista. Che la perquisizione sarebbe andata per le lunghe lo si è capito a ora di pranzo, quando sono state recapitate ventitré pizze a domicilio. Per attendere i primi segnali dalla società bisogna aspettare circa otto ore dall’ingresso della Finanza. Poco prima delle 16 l’avvocato Sanseverino ha infatti lasciato momentaneamente gli uffici del club, limitandosi a dire di aver sentito Zamparini «sereno e combattivo»; una breve puntata al suo studio professionale e poi il rientro in viale del Fante, per assistere ancora alle operazioni svolte dagli uomini della Tributaria. Nel frattempo arrivano tecnici di ogni genere per agevolare le ricerche, con i magazzinieri sullo sfondo a caricare i camion di scarpe, magliette e altro materiale sportivo. Perché tra pochi giorni il Palermo dovrà affrontare la preparazione precampionato in Austria e nello scenario surreale di un’indagine che vede coinvolto il plenipotenziario del club, c’è pure una squadra che lavora in vista della nuova stagione. Difficile però pensare al campo, quando negli uffici arrivano persino tecnici chiamati ad aprire le casseforti e i finanzieri passano oltre dieci ore a setacciare e analizzare tutto quel che trovano”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.