“Pietà. Non è un invocazione, ma il punto d’incontro di tutti i movimenti riguardanti la cessione del Palermo. È una piccola città alla periferia de La Valletta, a Malta, sede della compagnia Abalone Asset Managment. Un nome che fino a pochi giorni fa era legato solo all’advisor della trattativa, ma si tratta anche del principale azionista di uno degli investitori di riferimento di Sport Capital Group PLC, il veicolo quotato nel listino NEX di Londra che dovrà portare capitali nella nuova controllante del Palermo. Parte tutto da lì, ma quello che colpisce maggiormente è la presenza di un punto di incongruenza tra chi finora ha immesso soldi nell’operazione e l’advisor «incaricato dalla proprietà dell’Us Città di Palermo» sotto Zamparini. Abalone, indirettamente, risulterebbe legata sia a Financial Innovations che ad Eight Capital. La Financial Innovations è la società fondata da Belli e Facile ed è «figlia» di Finance Partners Group, della quale la società maltese ha «storicamente posseduto garanzie con l’opzione di acquisto con 150 mila azioni» fino allo scorso marzo tramite il fondo Open Capital Fund, un sottocomparto di Cosmos Sicav, altro fondo gestito proprio da Abalone. Ma il collegamento tra Eight Capital e la base maltese non è questo, bensì in quello che risulta essere il suo azionista di maggioranza: il 17,9% delle quote è infatti detenuto da un altro sottocomparto di Cosmos Sicav, Value Added Fund. Dietro a John Treacy, l’unico ad aver messo soldi in Sport Capital Group, c’è dunque la stessa società maltese vicina agli advisor incaricati da Zamparini. Non solo: Abalone e Financial Innovations risultano aver collaborato all’acquisizione di Alba Media e nel tentativo di salvataggio della Melegatti, missione non portata a termine con il fallimento della società sancito lo scorso maggio”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” che svela alcuni retroscena legati alle società che hanno acquistato il Palermo.