“Si gioca oggi il terzo tempo di Frosinone-Palermo. Non sul prato dello «Stirpe», ma dinanzi alla Corte d’appello federale a Roma. Sono attesi i legali del club rosanero, insieme al presidente Giammarva, per prendere parte all’udienza nella quale verrà esaminato il ricorso presentato dal Palermo dopo l’omologazione del 2-0 con cui si è conclusa la finale di ritorno dei play off. In mattinata il volo verso la capitale, poi subito direzione via Allegri, per assistere al dibattimento sul reclamo. Uno dei due spiragli giudiziari a cui il Palermo continua ad aggrapparsi per ottenere fuori dal campo la promozione in massima serie, se si considera anche l’inchiesta sul caso Parma. Qui, però, i rosanero sono coinvolti in prima battuta e sperano di poter ribaltare il risultato che sul terreno di gioco ha condannato la squadra ad un altro anno di serie B. Epilogo reso più amaro dai comportamenti antisportivi tenuti a Frosinone e dai rapporti lavorativi dell’arbitro La Penna con la famiglia Stirpe. Punterà su quest’ultimo il Palermo nella richiesta di annullare l’omologazione del risultato di dieci giorni fa. La società però non è ancora al corrente dell’eventuale segnalazione da parte di La Penna dei suoi legami indiretti con il patron del Frosinone. Il direttore di gara è tenuto ad indicare, prima dell’inizio delle stagione, ogni tipo di «rapporto diretto o indiretto» con qualunque membro della società alla Lega di appartenenza, ma spetta all’Aia valutarne l’idoneità in caso di segnalazione. Considerando che La Penna ha arbitrato in altre occasioni il Frosinone, la classe arbitrale non ha ravvisato elementi di incompatibilità. Se il verdetto non dovesse essere favorevole per il Palermo, sono pronte altre strade. La prima porta al Collegio di garanzia del Coni e se nemmeno il terzo grado dovesse dar ragione ai rosa c’è il Tas di Losanna”. […]
Questo un estratto di quanto scrive l’edizione odierna de il “Giornale di Sicilia” in merito al caso dell’incompatibilità dell’arbitro La Penna con il Frosinone.