Giornale di Sicilia: “Caro Delneri, ormai non è più tempo di vendetta. Domenica sera non deve dimostrare niente”
“Caro Del Neri, chissà quante telefonate riceverà in settimana da Partinico, dove ha lasciato tanti amici, avendo iniziato la sua carriera tra i dilettanti dell’Audace. Chissà in quanti le chiederanno di considerare la partita di domenica poco più di un’amichevole, tenuto conto che il suo Verona è già in Serie B. Una retrocessione certo amara e ricca di contraddizioni, lei ha battuto Juventus e Milan, è stato vicinissimo a superare l’Inter ed ha pareggiato sul campo della Roma, ma ha perso in casa contro Frosinone e Palermo. Questi sono i misteri del calcio. Forse se sua la società non avesse difeso Mandorlini alle estreme conseguenze il Verona si sarebbe salvato, indubbiamente subentrando a dicembre lei ha ereditato una situazione gia‘ compromessa. E altrettanto indubbiamente il suo Verona gioca meglio contro le grandi squadre. Ed ora il Palermo, anzi l’intera città di Palermo, le chiede un favore. Non lo fara‘ mai apertamente, non sarebbe neppure lecito, pertanto lo facciamo noi al posto del club rosanero. Sapendo bene che domenica sera il Verona avrà una grande arma in più dei rosa: la serenità. Non avrà nulla da perdere, potrà giocare con la testa sgombra mentre per i rosa, con un orecchio a Udine, la palla peserà mille chili, lei ha già dimostrato battendo di recente appunto Milan e Juve che la serenità e una grande alleata e che la sua squadra non è ancora in vacanza. Il favore, se così si può chiamare, non è certo quello di regalare la partita alla squadra di Balladini. Semmai quello di giocare la sua onesta gara, senza rancore. Senza pensare a quella tristissima esperienza del 2005 sulla panchina rosanero, da cui fu naturalmente esonerato. Arrivando a Palermo disse che, essendo friulano come Zamparini, non avrebbe mai litigato col presidente. E difatti non lo fece. Ben presto andò oltre non gli rispose più al telefono. E dopo 22 partite fece le valigie. Sostituito da Beppe Papadopulo. Spero che abbia dimenticato, in fondo a Palermo sono stati esonerati tutti e lei poi ebbe grandi occasioni alla Roma e alla Juve per riscattarsi. Quella «macchia» non compromise la sua carriera, non c’è dunque motivo di serbare rancore. Anche nei confronti pubblico di Palermo in fondo l’ha sempre apprezzata, pur non comprendendo sempre il suo slang; e in questa occasione immaginiamo perfino Luca Toni sarebbe stato accolto benevolmente al «Barbera». Dispiace che non ci sia, sarebbe stato il giorno giusto per una tardiva ma dovuta pacificazione. Non sappiamo se lei resterà alla guida del Verona anche la prossima stagione però, volendo essere più realisti del re, un allenatore dovrebbe pensare anche agli interessi del club che gli paga lo stipendio. E quando ci sono tanti milioni in palio potrebbe fare ragionamenti diversi dai consueti. Pensi soltanto che se il Palermo si salverà il suo presidente non si strapperà i capelli, considerando che qualora il Verona non tornasse subito in Serie A, oltre ai 25 milioni di «paracadute», potrebbe ricevere un ulteriore sostegno di 15 milioni. Che non sono bruscolini. Si, in effetti sono 15 e non 5 come abbiamo scritto ieri, per un sottilissimo cavillo che premia i piazzamenti degli ultimi quattro anni. Pensi anche che il Palermo in A vuol dire una «big» in meno nella prossima Serie B. Non sappiamo proprio se preparando la partita lei terrà piu in conto le ragioni del cuore o quelle della stagione, ci auguriamo che la prepari da buon professionista con serieta‘ ma senza accanimento”. Questa la lettera a Delneri scritta dall’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.