Giornale di Sicilia: “Brutta pagina di slealtà sportiva”
“Il Frosinone vince anche davanti alla giustizia sportiva. Il Palermo si appellerà e dunque potrebbe essere solo il primo round del match ma le poche righe con cui il giudice sportivo ha comunicato la sua decisione non sembrano lasciare molto spazio ribaltamento della decisione. Il giudice punisce in sintesi il Frosinone per avere scagliato oggetti in campo, per avere colpito con uno di questi uno degli arbitri e commina solo una multa a Majello (che aveva segnato il gel) per i palloni lanciati nel tentativo di fermare il gioco. Il Frosinone non ne esce immacolato, le due giornate squalifica del campo sporcano la sua immagine di società modello, tuttavia le aspettative dei tifosi rosanero erano ben chiare, ovvero il ribaltamento del risultato. Aspettative che in punta di di-itto avrebbero potuto trovare accoglimento solo in un caso: qualora l’arbitro La Penna avesse ammesso nel suo referto di essere state intimidito, anzi minacciato, e dunque di avere favorito il Frosinone (soprattutto nell’azione del rigore negato al Palermo) per paura di incidenti e a tutela della sua stessa incolumità. Dunque di avere proseguito la gara proforma. L’arbitro non lo ha detto, non lo ha scritto, per cui evidentemente a suo parere l’atteggiamento dei calciatori di casa e del pubblico non è stato minaccioso. La percezione del pericolo e molto personale, forse La Penna si sentiva sicuro e protetto, a noi dalla tribuna e sembrato molto condizionato dai calciatori locale. Ma questo non si può dimostrare in nessuna aula di tribunale, motivo per cui temiamo che le annunciate azioni legali del club rosanero in ambito di giustizia ordinaria rimarranno inascoltate. […]”. Questo quanto analizzato dall’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.