“Manicomio Palermo. Era già difficile capire quello che accadeva con un presidente, figuriamoci con due. Uno ufficiale, per via di un ‘investitura’ pubblica degna d’un cavaliere della tavola rotonda, l’altro di fatto in quanto ancora titolare di tutte le quote societarie. Dunque il vero padrone. Non era mai accaduto nel calcio italiano che un presidente smentisse pubblicamente il principale azionista del suo club, né ci saremmo mai aspettati una dichiarazione tanto «fantozziana» di Zamparini. Il tentativo di riportare Ballardini a Palermo dopo il ko di Udine (il tecnico ha rifiutato, come accadde dopo l’esonero di Corini) crea dunque una serie di interrogativi riguardo al rapporto tra Zamparini e Baccaglini. E non si capisce davvero perché dare tanta pubblicità a una vicenda che poteva chiudersi in due minuti domenica sera al telefono. Perché urlare ai quattro venti che, con l’arrivo di Baccaglini, Zamparini non conta più nulla? E se non conta adesso che ha ancora le quote societarie quanto conterà Zamparini quando le avrà cedute? Meno di nulla e questa una buona notizia, perché l’idea di Zamparini «consulente» del Palermo prossimo venturo inquietante. E dire che Baccaglini giorni fa l’aveva dato per scontato. Noi non sappiamo se tutto questo clamore sia vero o finto, molte cose non sappiamo ancora di questa trattativa, sappiamo per certo che Zamparini col comunicato di ieri s’é umiliato come mai era accaduto, e che pertanto in questo momento non vuole correre il rischio di entrare in rotta di collisione con Baccaglini”. Questo quanto scritto da Carlo Brandaleone su “Il Giornale di Sicilia”.