Giornale di Sicilia, Brandaleone: “Ancora una volta si paga dazio agli errori. Curkovic…”
Carlo Brandaleone scrive nell’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” il proprio pensiero riguardo l’attacco dei rosanero: “In assenza di una diagnosi precisa in merito all’infortunio di Nestorovski l’allarme è giustificato. Sabato sono accadute più cose che non dovevano accadere e che rischiano di minare la stagione rosanero. Intanto appunto l’infortunio di Nestorovski. Che richiama le scelte del club rosanero, che per il secondo anno di fila ha deciso di puntare su un solo attaccante collaudato. Come se fosse di ferro, come se infortuni e squalifiche non lo riguardassero. Una valutazione scellerata, considerato che l’organico non offre un’altra punta che offra garanzie. La Gumina è giovanissimo e non ha esperienza, Trajkovski non è una prima punta, di Balogh si son perse le tracce e per quello che ha fatto in rosa non si poteva certo considerare un’alternativa. Errare è umano, perseverare diabolico si dice. Lo scorso anno col solo Nestorovski in avanti il Palermo pensava di salvarsi, quest’anno col solo N-storovski vuole andare in A. C’è qualcosa che ci sfugge in questa scelta. E ci sfugge anche il senso di impiegare come prima punta Trajkovski piuttosto che La Gumina. O meglio, il motivo non ci sfugge perché, pur non avendo tra le mani la pistola fumante, è molto proba-bile che l’impiego del macedone sia stato ispirato da Zamparini. Per i soliti motivi: perché Trajkovski è della scuderia di Curkovic, perché potrebbe garantire una plusvalenza, perché per principio il patron non ammette chi gli venga detto che i suoi pupilli non vanno bene. Tutto questo ha causato un danno anche a Tedino, che sta comprendendo sulla sua pelle che essere troppo aziendalista comporta grossi rischi. Il primo quello di perdere consenso e autorità all’interno del gruppo. Perché le riflessioni che facciamo noi le fanno anche i calciatori, che vedono, sentono e parlano. Questo logorante braccio di ferro per chi debba giocare ha sempre prodotto danni al Palermo e nel tempo ha stancato anche allenatori molto più esperti“.