La fase di transizione non è ancora finita. Il Palermo di Diego Bortoluzzi non è quello del nuovo corso, non è quello che si avvia a ripartire da una nuova gestione societaria e non può nemmeno permettersi il rischio di pensare al futuro. C’è una trasferta a Roma, contro una Lazio in piena corsa per l’Europa, ad affollare i pensieri del tecnico veneto: «Ho pensato alla settimana da preparare, solo ed esclusivamente al campo. Trovare un equilibrio giusto all’interno della squadra, cercando di non tenere conto di quanto accaduto finora. Ho trovato grande disponibilità e concentrazione da parte dei giocatori, ho cercato di mettere dentro quelle componenti che secondo noi mancavano per essere un po’ più reattivi e compatti. Ogni giocatore deve tirare fuori il meglio di sé». La settimana conclusiva dell’era Zamparini, dunque, non è motivo di distrazioni. Anche perché l’ex presidente finora «non ha fatto alcuna relazione”, sempre riprendendo le parole di Bortoluzzi. Nessuna «invasione» sulle questioni tecniche, dopo la prima partita alla guida dei rosa. Nessuna obiezione nemmeno sulle scelte di formazione, quelle che hanno visto Bortoluzzi escludere Posavec per confermare Fulignati nel ruolo di portiere titolare e che hanno portato l’allenatore a bocciare Balogh dopo nemmeno quaranta minuti di gioco col Bologna. «Ho deciso di sostituirlo per dare più velocità davanti senza perdere tempo – ribatte il tecnico Potevo aspettare l’intervallo, ma non sarebbe cambiato nulla». Sulla questione portiere, invece, preferisce mantenere un minimo di suspense: «Per me partono alla pari e in vista di un programma futuro vederli entrambi, durante la settimana e in campo. Deciderò in base al tipo di partita e alle risposte ottenute in settimana». Dai dubbi (tanti) alle certezze (poche). La prima, legata al modulo, è quella di un cambiamento di rotta rispetto allo scorso week-end: “Farò dei cambiamenti, sicuramente si tratta di due partite diverse quindi dobbiamo cercare di mettere qualcosa di diverso. La partita va affrontata sempre nella stessa maniera, cercando l’equilibrio giusto e sfruttare quelli che sono magari le loro debolezze, gli spazi concessi». Poi, i punti. Quelli che al Palermo servono per continuare a sperare: «Non penso mai di giocare per pareggiare o quantomeno per non perdere. In campo si va per vincere, per farlo però bisogna non essere sprovveduti. La partita l’abbiamo preparata per far male alla Lazio, dobbiamo costruirci la possibilità di andare ad attaccare». Anche per questo Bortoluzzi non esclude di dare maggiore spazio ai giovani, nella speranza che arrivi quella spinta in più che finora è mancata: «L’obiettivo mio e della squadra sarà anche quello di cercare elementi che diano qualcosa in più. Lo Faso col Bologna è entrato e ha fatto una buona prestazione, quel che ci si aspetta dai giovani è che vadano dentro e dimostrino quel di cui sono capaci, sempre rispettando l’equilibrio della squadra. Da qui alla fine del campionato valuteremo anche qualche giovane, se le risposte saranno convincenti». Senza dimenticare quello che fino a pochi mesi fa era il punto di forza di questa squadra, ma che da ormai nove turni consecutivi non trova la via della rete su azione. Spezzare il digiuno realizzativo di Nestorovski è la chiave per cambiare marcia in attacco, dopo aver dato maggiore equilibrio alla difesa: «Abbiamo lavorato per riuscire a portare più gente in fase offensiva e magari a sostegno di Nestorovski, che da solo in mezzo non può combinare granché. Abbiamo cercato di fare in modo che si trovi nelle condizioni migliori per tirare in porta». Perché il sacrificio, da solo, non basta a metterla in rete”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.