Nella giornata di ieri è stata accettata la richiesta di processo immediato per Maurizio Zamparini, con le accuse di falso in bilancio e di false comunicazioni sociali. L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” evidenzia anche il ruolo di Giovanni Giammarva nell’operazione e dei tre bilanci falsati che vennero mandati alla Covisoc. Nel 2017 gli stessi indagati con l’aggiunta di due sindaci del Palermo, Andrea Favatella e Michele Vendrame, ribadirono il credito inesistente pure nel bilancio 2016, fingendo di avere un patrimonio netto positivo di 15 milioni, quando era negativo per 35. Imbrogli che sarebbero stati ripetuti anche nei confronti della Covisoc, a cui furono inviati tre bilanci falsati (2014, 2015, 2016) per potersi iscrivere ai campionati di Serie A 2015-2016 e 2016-2017 e di B, 2017-2018. Senza queste carte false, secondo l’accusa, il Palermo non si sarebbe potuto iscrivere. E per proseguire sulla stessa linea, la società avrebbe mentito alla Covisoc anche nel 2017, sul reale proprietario di Alyssa, sulle possibilità di riscossione del presunto credito da 40 milioni, sulle date entro cui sarebbero state pagate le rate, sulla fideiussione da parte di un’altra società di Zamparini, la Gasda. Con il Contributo di Giovanni Giammarva, ex presidente rosanero, sarebbe stato ulteriormente confermato il falso credito da 40 milioni verso Alyssa nel 2018 e sarebbe stato falsamente affermato pure che, nonostante l’indagine della Procura, non potevano esserci «ricadute negative né sul piano patrimoniale né su quello reddituale».