L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha riportato la situazione relativa all’indagine sulla truffa dei biglietti per lo stadio. L’indagine, che ha coinvolto anche il capo ultras della Curva Nord Inferiore, è stata chiusa. Eccp quanto si legge:
“Il Palermo in serie A lo volevano vedere tutti. Tantissimi anziani e bambini, perfino i morti avevano il biglietto. Poi la procura ed i finanzieri hanno scoperto che era tutto un imbroglio. I biglietti venduti a prezzi ridotti (50 percento in meno) da alcune ricevitorie non erano intestati ai reali proprietari, cioè under 14 e anziani sopra i 65 anni. In realtà venivano smerciati sotto banco a capi ultra e bagarini, grazie alla presunta complicità di titolari e impiegati di alcune rivendite. Insomma una truffa, nel quale il Palermo e parte lesa. Dopo la retata dello scorso febbraio nella quale scattarono arresti, adesso gli inquirenti hanno spedito l’avviso di conclusione degli accertamenti a 19 indagati, atto che in genere precede la richiesta di rinvio a giudizio. Per 10 di loro c’è l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo al sistema informatico e alla truffa. Si tratta di due presunte diverse bande, nella prima secondo l’accusa c’erano Antonino e Vito D’Angelo, Massimo Falcone e Michele Fiaschetto, il primo e ritenuto dall’accusao organizzatore, capo e promotore dell’associazionen. Nella seconda Pasquale Minardi, capo tifoso del Borgo Vecchio. Vincenzo Gulizzi, Michele Di Franco, Giuseppe Scavone, Dario e Martina Randazzo. In sostanza, secondo la ricostruzione dei pm Francesca Dessi e Andrea Fusco, a vedere le partite ci sarebbero stati fin troppi anziani e bambini, titolari di tagliandi scontati. In realtà i biglietti venivano ceduti a soggetti inesistenti a volte addirittura deceduti e poi utilizzati da spettatori di ogni età. Grazie a tabaccai e commercianti truffatori. […]. L’inchiesta è durata un anno. all’inizio contava 23 indagati oltre ad i 9 arrestati, alla fine la procura ha ristretto il cerchio ritenendo che ci siano indizi sufficienti per sostenere un processo nei confronti di 14 indagati. Mezza dozzina le ricevitorie che erano coinvolte nell’indagine, adesso rischiano di finire sotto processo impiegati e responsabili di due rivendite. Sono Michele Fiaschetto 40 anni, addetto di una rivendita a Termini Imerese e poi Dario e Martina Randazzo, di 28 e 26 anni, figli del gestore di una ricevitoria di viale Piemonte. Centinaia i tagliandi che sarebbero stati smerciati da questi punti vendita, anche 400-500 per partita. Il capo tifoso Pasquale Minardi, 43 anni, considerato dagli inquirenti il personaggio principale della seconda banda. Leader ultra del “Borgo Vecchio-Sisma”, confluito nel «Curva nord-inferiore», sarebbe stato lui a ordinare e ricevere centinaia di biglietti taroccati dai tabaccai compiacenti, con una riduzione non dovuta del 50 per cento sull’importo. Finivano ai bagarini ma anche agli altri ultra che cosi entravano allo stadio a prezzi stracciati. […]”.