Giornale di Sicilia: “Bene Embalo e la difesa, attacco fantasma. Gazzi ha l’esperienza che serve, Posavec non ha convinto”
“Se un merito va riconosciuto all’amichevole di sabato col Marsiglia è quello di avere allentato la morsa di sfiducia sul Palermo. Un piccolo pari contro una squadra che vive di ricordi (13° nell’ultimo campionato francese) ha avuto un grande risultato sul piano psicologico. Avendo spiegato che con la forza del gruppo e con qualche innesto è possibile rimediare in parte alle clamorose carenze tecniche imposte dal budget del club. Volendo mettere in ordine le cose il primo elemento da sottolineare è stata la totale assenza del pubblico. Cinquemila paganti (con prezzi molto bassi) il Palermo non li aveva mai fatti alla prima uscita stagionale. Questo vuol dire che i trentamila della precedente gara interna quella col Verona erano «finti». Come la coreografia ideata dal presidente della Triestina anni fa. Erano fans occasionali, mobilitati emotivamente dall’emergenza di una gara decisiva. Quanto è accaduto da quel giorno di maggio a ora ha isolato nuovamente la squadra rosanero e per buona parte della gara la contestazione nei confronti di Zamparini è stata feroce. Il gol di Carlos Embalo la migliore cosa della serata. Un movimento da attaccante vero, rapido e preciso. Embalo non risolverà i problemi del Palermo ma è duttile, giovane e conosce il calcio italiano. Averlo in organico può fare solo bene. Come può fare solo bene avere preso Gazzi che per come si muove in campo capisce che ha sulle gambe centinaia di gare in A. Ha corso la metà di Hiljemark ma ha giocato il doppio di palloni senza sciupare nulla. Non è andato male l’ungherese Sallai non è chiaro quale sia il suo ruolo (trequartista, attaccante esterno), ma ha qualità. Infine, completiamo l’elenco delle note positive con la tenuta della difesa, che ha preso gol solo su rigore. E non ha mai rischiato. In difesa Ballardini può contare su un gruppo di onesti giocatori che conosce la categoria. Anzi, ha persino qualche esubero. Se dovesse restare Gonzalez (difficile ma possibile) il reparto può andare bene così. Misterioso l’impiego nel primo tempo di Lazaar, destinato certamente ad andare via. Come un «messaggio» al calciatore. ln quanto a Posavec ha procurato due rigori di fila: se non è scarso è certo sfortunato. Ma questo Palermo non è ancora una squadra. Perché manca di giocatori troppo importanti per affrontare la serie A. E le incognite sono tante. La prima riguarda proprio la modalità con cui Zamparini cercherà di completare l’organico senza spendere nulla. Si affiderà a Faggiano, animato di grande entusiasmo e buon conoscitore del calcio italiano, o punterà ancora sui suoi consiglieri slavi? I quali un record l’hanno già battuto: da quando collaborano con Zamparini non sono riusciti a portare un solo buon giocatore a Palermo. I ruoli da coprire sono evidenti. Manca un giocatore che ragioni in mezzo al campo. Senza il quale Ballardini costretto a giocare col 3-4-3 che non ama. Si parla di come Gazzi non è più nel cuore della carriera ma meglio l’ex catanese che niente. Non costa quanto sarebbe costato Cigarini, dunque è possibile che Zamparini dia l’ok. In ogni caso serve un giocatore con queste caratteristiche, meglio due perché è impensabile non avere un ricambio nel ruolo. Con un regista classico Ballardini potrebbe pensare di tornare al rombo, al modulo tattico più collaudato, con la difesa a quattro e un trequartista. Ma il reparto che il Palermo deve ancora costruire del tutto è quello offensivo. In due anni ha perso Dybala, Belotti, Vazquez e Gilardino. Ha incassato 63 milioni con i quali ha preso Balogh. Traikovski e Nestorovksi, che oggi sarebbero i titolari. Nestorovski sabato ha dato prova di evanescenza, non tenendo una palla. Un reparto che non esiste (impensabile trovarsi I ‘8 agosto senza una punta) e fa bene Ballardini a chiedere almeno due attaccanti veri. Due e non uno come dice il club. E dunque, prendendo spunto da questa attuale diversità di vedute, chiudiamo la rassegna con l’ultima vera incognita che pesa su questo piccolo Palermo. Il fattore «Z». Perché se dopo qualche risultato negativo (possibile considerato anche il calendario del Palermo) Zamparini dovesse convincersi secondo tradizione che la colpa è tutta del tecnico e dovesse cambiarlo sarebbe il colpo finale ad ogni speranza di stare in Serie A”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.