“Bambini che giocano in un cortile. Ecco cosa sono, per Davide Ballardini, i calciatori. A loro e alla loro naturale innocenza di stare in campo e correre dietro a un pallone, il tecnico del Palermo chiede però «disponibilità e attenzione, l’atteggiamento visto a Frosinone, e infine il gioco. Possiamo giocare meglio di quanto fatto finora, non è facile in una situazione critica come la nostra, contro la Sampdoria però ci servono cervello, gambe e cuore. I blucerchiati sono il terzultimo impegno nella lotta per non retrocedere. L’allenatore rosanero, tuttavia, non guarda tanto avanti, concentrato com’è solo sulla sfida di oggi. «Il resto non conta nulla assicura – pensiamo solo ai prossimi novanta minuti, e il nostro sogno è fare una bella partita con la Samp. Questi ragazzi con cui lavoro sono attenti alla prestazione». Tutto quello che di urlato e di polemico c’è stato nel corso di questa settimana – lo scontro a distanza con gli altri club che provano a evitare la retrocessione, le accuse sugli arbitraggi, il pasticcio dello stadio parzialmente chiuso per decisione del prefetto – non appartiene a Davide Ballardini, che usa altri toni. «Complotti per fare andare il Palermo in Serie B? Sono un uomo di sport – sottolinea – e non ho mai tradito la mia passione. C’è chi gioca a calcio in maniera pura e io lo vivo così, come fanno i bambini in cortile Sento forte il rispetto delle regole, pensiamo a conquistare la salvezza in campo. Così la vive un uomo di sport, a tutto il resto sono totalmente estraneo. Naturalmente giocare solo davanti agli abbonati resta una ferita aperta. E ieri sulla questione è intervenuto anche il sindaco Orlando. «Il comportamento di alcuni ha penalizzato il resto della tifoseria rosanero, l’augurio è che non si ripetano più simili incresciosi comportamenti per il bene della nostra squadra e di tutti gli sportivi palermitani». «La mia squadra darà tutto quello che ha – garantisce l’allenatore – quindi non avere il sostegno dei palermitani è un dispiacere, perché questo pubblico, che è tutt’altro che violento, ci avrebbe spinto e sostenuto. Ai tifosi non chiediamo niente, siamo noi che dobbiamo dare in cambio una prova positiva e una vittoria. Condizionati dal fatto di giocare dopo il Carpi? Non più di tanto. non so se è un vantaggio o no, pensiamo solo a noi. Certo se gli emiliani (che giocano alle ore 12.30. ndr) vincessero a Torino…» […]”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.