Giornale di Sicilia: “Ballardini, c’è ancora il Verona nel destino. Domenica la sua rivincita”

“A Verona aveva assaggiato una fine crudele — dopo una vittoria —e polemica, dopo l’attacco frontale di un proprio calciatore, Sorrentino. Contro il Verona potrebbe assaggiare un nuovo inizio, appuntandosi al la medaglia di una salvezza a un certo punto insperata, che sarebbe iscritta ai miracoli sportivi. Davide Ballardini, dopodomani sera, potrà definitivamente diventare l’uomo del destino rosanero, da epurato a salvatore, da miccia di un’azione legale contro il responsabile di un pubblico ammutinamento – sempre Sorrentino -a nota di una partitura scritta da compositore sopraffino. Nessuna mossa da «mago» nel suo secondo corso al Palermo in questa stagione, ma tanto buon senso, almeno a partire da un certo punto, quando ha accantonato scommesse e giovani talenti, per sposare di fatto la causa di molti giocatori con cui fra novembre e gennaio non era scattato il feeling. Se in precedenza era stato molto attento a certi vedi alla voce desideri e intuizioni del patron Zamparini – a un certo punto ha deciso di scegliere e rischiare da solo, fino in fondo. Fra il pari con l’Atalanta e l’exploit esterno sul campo del Frosinone tutto è cambiato. Ha rischiato e ha vinto., anche se dopodomani si può completare l’opera o rovinare tutto. É lui, il cinquantaduenne di Ravenna, il primo a sapere che non c’è nulla di scontato: ha trasformato annate inizialmente deficitarie in storie da ricordare (nel 2010/11 prese il Genoa dai bassifondi, a Il punti dopo altrettanti turni, e chiuse al decimo posto a quota 51; nel 2007/08, subentrato alla 18° giornata sulla panchina del Cagliari, che aveva 10 punti, e debuttando con ko interno, completo una rimonta da record, garantendosi la salvezza con 32 punti in 21 incontri), ma anche il sapore amaro del fallimento, ad esempio con la retrocessione in B del Bologna nella stagione 2013/14. Spesso guarda il mondo con i suoi  occhiali dalle lenti scure, l’allenatore romagnolo, ma non ha mai visto nero e pensato negativo da quando subentrato al dimissionario Iachini. L’uomo solo e non al comando che era in panchina mentre il Palermo sbancava la casa del Verona a gennaio è a un passo dal completare una clamorosa rivincita. Vuol prendersi la festa a modo senza modi plateali, ma con la convinzione che un lavoro fatto bene, meticolosamente. preveda sempre il lieto fine. S’è rimesso in discussione Ballardini, non ha anteposto le questioni personali a quelle della società rosanero, trovando altrettanta disponibilità nella parte dello spogliatoio che da novembre a gennaio non lo amava. Ha ricompattato il gruppo ne ha sempre sottolineato serietà e liti da quando è arrivato, non ha escluso a priori, pur facendo scelte chiare e incontrovertibili. L’alchimia nata nelle ultime settimane e ha permesso di raddrizzare la rotta ora manca solo l’ultimo passo, i tre punti contro il Verona che — al di là di quello che succederà altrove — lascerebbero il Palermo ancorato all’elite del calcio italiano. Finire bene per ripartire è il suo desiderio per iniziare la prossima stagione dal ritiro precampionato come non gli capita da due anni”.Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.