“Termina oggi l’era Baccaglini. Il consiglio d’amministrazione del Palermo rassegnerà in mattinata le dimissioni e Maurizio Zamparini potrà procedere con l’assegnazione della carica ad un altro presidente. Nella giornata di ieri il patron ha avuto ulteriori consultazioni con i suoi legali per la scelta del nome da inserire nell’organigramma societario, adesso rimangono da valutare le tempistiche per l’insediamento della figura «di garanzia» con cui l’imprenditore friulano intende ricucire il legame con le istituzioni e con la piazza. Impresa difficile, ai limiti dell’impossibilità, dopo aver visto naufragare la trattativa con Baccaglini. Un esito del quale il trader italoamericano ha preso atto mostrando la propria amarezza con un comunicato stampa: «In questi mesi ho chiamato a raccolta quelli che reputo tra i migliori professionisti per strutturare un progetto che potesse essere sostenibile e di crescita per il futuro della società. Il risultato di questo intenso lavoro è un’offerta che a nostro giudizio poteva soddisfare tutte le parti interessate con le doverose garanzie di pagamento, tenendo chiaramente gli interessi della squadra al primo posto. Ad avvalorare questo, la struttura dell’offerta prevede una dilazione dei pagamenti su base comunque garantita con un’ulteriore importante integrazione anch’essa garantita alla promozione in serie A». L’offerta di cui parla Baccaglini si aggira sui 70 milioni di euro totali, inclusa l’integrazione in caso di ritorno in massima serie. Una proposta che, al netto della dilazione, si articola in 40 milioni per il ripianamento dei debiti della società, 20 milioni di base per l’acquisizione del cento per cento delle quote e 10 milioni previsti come plus da aggiungere una volta promossi in A. La banca inglese che ha seguito l’operazione ha rivalutato l’investi mento da compiere sul club prima di avanzare questa proposta, considerando anche i mancati ricavi dovuti alla partecipazione al campionato di Serie B. Sarebbe dunque questa l’offerta che Zamparini ha giudicato «ridicola», tanto da chiudere le trattative e tenere per sé il Palermo. Allo stesso modo l’imprenditore friulano si è soffermato sulle mancate garanzie presentate dall’acquirente, sia sul piano degli investimenti che bancarie, lacune risultate decisive per il mancato closing. Baccaglini, che una settimana fa ha anche presentato le carte al sindaco, ringrazia pubblicamente Orlando «per le sue iniziative che dimostrano quanto tiene a Palermo sotto ogni punto di vista». Il primo cittadino si è esposto in prima persona nel definire coerente quanto presentato da Baccaglini, inoltre ha invitato i due contendenti ad un tavolo di pace una volta preso atto della rottura. Un summit a tre che ormai sembra improbabile: finora non c’è stata risposta né dall’ex inviato delle Iene (che da oggi non avrà più nulla a che fare col Palermo) né da Zamparini, che però è pronto ad incontrarlo per metterlo a conoscenza della nuova figura che verrà inserita nell’organigramma e proseguire sulla sua strada. Non sarà la stessa che aveva in mente il socio fondatore di Integritas Capital, quel «cronoprogramma che prevede la costruzione dello stadio entro due anni», tra le varie cose. Il percorso che attende il «nuovo» Palermo del vecchio patron sarà sostanzialmente identico a quello delle ultime stagioni, salvo ulteriori colpi di scena. E a Baccaglini, che non nega «di avercela messa tutta», rimane solo un tatuaggio fatto nella notte prima della presentazione alla città. Lo stemma di un Palermo ormai passato, rimasto impresso sotto pelle per un legame che il presidente dei quattro mesi sottolinea con forza nel suo ultimo comunicato da numero uno del club: «Alla città che così calorosamente mi ha accolto rivolgo un sentito grazie con la speranza che un giorno le nostre strade potranno rincrociarsi e che nel frattempo possa trovare la necessaria serenità. Forza Palermo, sempre». Anche con Zamparini al comando, evidentemente”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.