Intervistato dalle colonne de “Il Giornale di Sicilia” Giovanni Armanini, coordinatore del sito “Calcio&Finanza” si è espresso in merito al valore di mercato del club rosanero, parlando anche della burocrazia italiana: «Se ragioniamo, pensando a Palermo intesa come piazza che ha un ottimo seguito, come capoluogo di regione, come centro turistico apprezzato, non ho dubbi a sostenere che abbia un grandissimo appeal. Il problema è che Palermo sta in una terra e in un posto che bisogna conoscere profondamente per capire il tipo di investimento che bisogna fare. Dall’estero si ha una certa immagine dell’Italia e non si tratta solo di stereotipi. L’Italia è il Paese della burocrazia lenta, degli inghippi, non c’è certezza dell’investimento, non si sa come si potrà disporre dei propri capitali. Aspetti negativi che non riguardano solo il calcio, ma tutti i settori finanziari. Per questo e più difficile attrarre nuovi Thohir, Pallotta e Saputo, gente che vedo di buon occhio perché può portare solo competenze e può finalmente rinnovare tutto il sistema della Serie A. Ne beneficerebbero in primis i grandi club, ma anche le grandi piazze come Palermo e a catena anche le società più piccole. E i vantaggi non sono solo esclusivamente legati all’industria calcio. Vivo a Manchester, qui da quando è arrivato lo sceicco ha fatto investimenti per un miliardo fra Academy, centro sportivo e zone urbane riqualificata. Successivamente sono arrivati i cinesi che stanno investendo 400 Milioni di euro nel City e che hanno aperto la tratta aerea Manchester-Pechino, uno scenario economico incredibile. Ecco perché senza certezza del diritto e senza garanzia all’investimento che oggi l’Italia non può offrire, perdiamo enormi opportunità economiche».