“Un accampamento in terra amica, per preparare al meglio la battaglia ai ‘nemici’. Scritto così sembra un aforisma di Sun-Tzu, il generale e filosofo cinese autore del trattato di strategia militare ‘L’arte della guerra’. In realtà si tratta della sintesi estrema del ritiro del Palermo di Roberto De Zerbi al Touring di Coccaglio in vista della sfida di domani sera a Bergamo tra i rosanero e l’Atalanta.
Mompianese. E deve essere quello che ha pensato il ‘gnaro’ di Mompiano, da poco allenatore dei siciliani, con il Brescia incastonato nell’anima. Lui, ex tifoso della curva delle rondinelle, che ha indossato la V bianca sul petto per soli 6 mesi, da gennaio a giugno 2008 (era il Brescia di Cosmi), e che con la sua squadra del cuore segnò un unico gol nella vittoriosa trasferta a Piacenza per 4-2, ha scelto la sua terra per il ritiro dei suoi giocatori.
Comitiva. Nel Palermo, per la verità, c’è una piccola comitiva di ex biancazzurri. A partire dall’allenatore in seconda, quel Possanzini che nel 2008 giocò proprio con De Zerbi, diventato simbolo di tenacia agonistica e idolo delle folle con più di 58 reti in sei anni al Brescia (indimenticabile quella decisiva nei playoff promozione vinti contro il Torino nel 2010). Nella rosa appaiono anche Rispoli, cresciuto calcisticamente e umanamente nella società di via Bazoli, Diamanti (genio e follia nell’ultima stagione in A) e Embalo, il guineano che l’anno scorso divenne protagonista assoluto del Brescia di Boscaglia e che ora punta ad attirare i riflettori anche nel massimo campionato. E come se non bastasse il preparatore atletico del Palermo è quel Marco Marcattilii che in biancoazzurro arrivò con Ivo Iaconi.
In albergo. Ieri erano tutti lì, al Touring, a rilassarsi dopo l’intenso allenamento andato in scena sul terreno della struttura che per anni ha accolto anche il Brescia. Sguardi rilassati, ma allo stesso tempo molto concentrati, sia per De Zerbi, sia per Possanzini. E rispetto del protocollo, soprattutto, visto che il ritiro è sacro e va svolto con tutti i crismi. Ma prima di tornare nella sua stanza a godersi un po’ di meritato riposo, l’allenatore bresciano non è riuscito a trattenere una battuta: ‘Mercoledì sera andiamo nella tana del nemico, normale prepararsi a casa, mica potevamo andare nella Bergamasca’, ha spiegato con un sorriso sornione.
Amore vero. Quel sorriso da innamorato del Brescia, da ex tifoso della curva, che non è mai sparito a dispetto degli anni e delle esperienze professionali vissute. Sun-Tzu questa volta sarebbe proprio fiero di lui“.
Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Giornale di Brescia”.