Giorgio Corona: «Mio figlio Giacomo? All’Empoli sta bene, sarei felicissimo se giocasse a Catanzaro»

Intervistato da “Radio Ciak” l’ex calciatore Giorgio Corona ha parlato del Catanzaro, ma non solo, anche del figlio Giacomo di proprietà del Palermo ma in forza all’Empoli.

Ecco le sue parole:

«Non dimenticherò mai Catanzaro. Il mio Catanzaro e quello di oggi? Tempi diversi ma vedo delle analogie nel gruppo, squadra che corre e si aiuta. Il Catanzaro gioca bene perché si aiuta reciprocamente. Iemmello? Sta dimostrando, è un trascinatore e sta facendo bene nella sua terra. È un leader e quando c’è lui tutto diventa più semplice. Lui è stato un mio tifoso e io lo sono di lui e del Catanzaro. In questo calcio magari io farei fatica per la mentalità che c’è, l’attaccante può stare fermo 90 minuti ma poi fare goal e l’attaccante quando segna nasconde tutti i problemi. La mia squadra del 2004? Adesso farebbe la serie A, adesso non ci sono i giovani veterani. Meno sacrifici e più rispetto per i grandi. Un ricordo di Ferrigno? Io con Fabrizio ci sono stato anche in casa a Soverato, siamo stati assieme a Messina. Io ho un grande ricordo anche di lui in Sicilia a 38 anni e non stavo benissimo, mi ha “costretto” a firmare e ho voluto accettare per lui. Giocai la gara di Coppa Italia ad agosto col Catanzaro con un menisco malandato. Fabrizio, oltre ad essere ricordato al Politeama, deve essere ricordato al “Ceravolo” in qualche modo con un memorial o qualcos’altro perché lui resterà sempre un grande tifoso del Catanzaro. Io ho un tatuaggio alla gamba sinistra uguale a Fabrizio, lo abbiamo fatto a Catanzaro e ci siamo tatuati le nostre iniziali. Io devo tanto a Catanzaro e ringrazierò per sempre i tifosi che mi hanno cresciuto e sostenuto. Catanzaro è la mia seconda città! La squadra di Vivarini è un grande gruppo. Mio figlio Giacomo? Io lo devo proteggere dal calcio perché si parla solo di soldi. Lui ha un procuratore che lo segue e anche un altro mio amico. Io voglio che cresca come sono abituato io, non posso dire che mio figlio è forte perché ancora deve dimostrare. È del Palermo ma ora è ad Empoli e sta bene in una bella piazza. Il suo primo goal lo ha segnato col Catanzaro, sarà destino. Io sarei felicissimo se giocasse a Catanzaro ma in Italia non è facile puntare sui giovani. Giovanni Caterino? È il mio compare, lui faceva il tunnel. Io al “Ceravolo”? Spero di fare un salto ma non diciamo niente. Buone feste a tutta la città di Catanzaro, sono sempre nel mio cuore!».