Una trattativa estenuante, non lunghissima ma abbastanza da portare allo sfinimento. L’importante, però, è che alla fine il tutto si sia concluso con il lieto fine. Gilardino è ufficialmente un giocatore del Palermo. Venerdì mattina sarà il suo primo giorno da palermitano e l’avventura rosanero potrà finalmente avere inizio.
Di tormentoni quest’estate ce ne sono stati tanti. Da Calleri ad Araujo fino a Campbell, per poi finire appunto ad Alberto. Ma il suo, su tutti, è stato sicuramente quello più discusso e più difficile da affrontare. Sì, perché c’è un gol di mano che pesa come un macigno: non per i tre punti persi, non per la rete irregolare convalidata ingiustamente, ma per il gesto in per sé fatto al “Barbera” proprio contro quei colori che il Gila si appresta ad indossare. Un episodio che tutti i tifosi del Palermo stentano a dimenticare e che anzi hanno ricordato a suon di fischi ogniqualvolta l’attaccante metteva piede nuovamente nella vecchia “Favorita”. Tutto però ci si poteva aspettare, tranne che un giorno proprio quel giocatore, uno tra i più odiati e fischiati dai supporters palermitani, potesse un giorno vestire la maglia rosanero.
Ed il suo nome, infatti, a primo impatto non è stato molto gradito da gran parte della tifoseria palermitana, proprio per quella “manata” che aveva fatto imbestialire tutti in quel Palermo-Fiorentina. Anche l’età del giocatore, a dire il vero, non è andata a genio ad una cerchia ristretta di tifosi. Col tempo, però, tutti o quasi si sono resi conto di quanto oggi Gilardino serva al Palermo. Vuoi per la mancanza di punte, vuoi per la mancanza di carisma, vuoi per la mancanza di tempo visto che il calciomercato termina praticamente lunedì prossimo. Gilardino può dare una mano al Palermo. E stavolta non in modo letterale. Tutti hanno finalmente capito quanto un giocatore della su esperienza sia necessario per la squadra di Iachini.
Il suo curriculum parla da solo. Gol a valanga, trofei nazionali ed internazionali, una coppa del mondo in tasca. E la voglia di essere protagonista, ancora una volta. A Palermo può esserlo. Può essere il valore aggiunto. Può essere l’asso nella manica. Può essere il bomber che da tanto mancava in questa squadra. Può essere l’elemento carismatico e di esperienza che in rosa non c’è da anni. Può essere questo e tanto altro. Lui ha deciso di venire a Palermo per essere protagonista. Sì, per conquistare la nazionale, rilanciarsi a livello personale, chi più ne ha più ne metta. Ma ribadisco, è venuto a Palermo con la voglia di essere protagonista. Con questa maglia.
Protagonista. In fondo, dopo l’addio della Joya era questo che i rosanero cercavano, no? Alla fine quello di Gilardino dovrebbe essere il giusto profilo. Se lo augura il presidente Zamparini che mette a segno un grande colpo, non solo a livello tecnico ma anche mediatico. Se lo augura Iachini, perché di un goleador il Palermo ne ha veramente bisogno. Se lo augurano i suoi compagni, perché se fa bene lui può far bene tutta la squadra. Se lo augurano infine ma non per importanza i tifosi, per poter vivere per un’altra stagione momenti indimenticabili anche grazie a lui. Se Gilardino sarà protagonista, tutti saremo protagonisti. Il presidente, l’allenatore, la squadra, la stampa, la tifoseria. Tutti. Gilardino, la mano è stata dimenticata. Adesso, però, dalla al Palermo.