Gilardino: «Trovo la mia forza nel lavoro. Allenarmi con Prandelli a Parma mi ha cambiato, ecco perché…»
«Durante le stagioni a Parma lavoravo spesso insieme a un amico. Ero all’inizio, mi ha aiutato molto. Negli ultimi anni ho conosciuto una persona che non chiamerei neanche “mental coach”: quando possiamo, ci vediamo e lavoriamo. Per giocare a calcio devi avere molta follia, soprattutto se sei un attaccante. La testa conta più di ogni altra cosa: il consiglio che do ai giovani è di lavorare molto sull’anima. Quella è stata la mia forza. Credo che la svolta sia stata a Parma, dove ho conosciuto un allenatore come Prandelli, che mi ha veramente cambiato: mi ha fatto lavorare tantissimo sul piano fisico, mi ha dato nozioni di gioco fondamentali a livello tecnico. E dopo tre anni importanti a Parma sono andato al Milan. Quelli che nascono campioni, si contano sulle dita di una mano. Gli altri si devono formare con il lavoro, il sacrificio. Non solo fisico, intendo, ma anche mentale. Il calcio è molto testa. Molto». Queste sono state alcune delle parole rilasciate da Alberto Gilardino in una lunga intervista dalle colonne della rivista “Undici”.