Gilardino di nuovo in discussione: terminata la sua avventura a Palermo?

Alberto Gilardino, centravanti “di razza” nato a Biella nel 1982, potrebbe concludere la sua avventura con i colori rosanero appena dopo un anno dal suo arrivo nel capoluogo siciliano. Quando la scorsa estate fu confermato il suo acquisto, le critiche furono innumerevoli: “è troppo vecchio”, “ormai è finito” e chi più ne ha più ne metta. Ma il biellese non aprì bocca, preferì rimanere in silenzio aspettando l’inizio del campionato. I primi match della stagione non l’hanno visto particolarmente presente nell’attacco rosanero, a causa anche della sua mancata preparazione atletica dopo l’esperienza in Cina (al Guangzhou Evergrande).

Il primo gol con la maglia del Palermo arriva nella sconfitta interna contro la Roma (partita terminata 2-4) nei primi giorni d’Ottobre e proprio da quella rete iniziò la sua crescita nella squadra siciliana. Infatti, fu da quel momento che anche il resto della rosa capì che si poteva contare su di lui, che il suo talento e la sua esperienza erano ancora di fondamentale importanza per le sorti della squadra palermitana. Alla fine di questa stagione i gol segnati sono diventati 10 e molti di questi hanno dato speranza e forza anche ai tifosi che all’inizio della stagione lo criticavano, perché “Gila” ha risposto sul campo, con le sue giocate e con i suoi “concerti di violino” che hanno permesso al Palermo di raggiungere la salvezza. E proprio dopo questa salvezza, quali saranno le sorti dell’attaccante campione del mondo?

Sono tante le voci che lo accostano lontano dalla Sicilia, ma la sua, quella più importante, conferma di aver avuto un’esperienza positiva al Palermo e di essersi trovato davvero bene in città. Ma allora, visto tutto quello che il biellese ha accumulato in un anno, cosa lo porterebbe ad andare via dal club di viale del Fante? Forse una gestione societaria spropositata, viste le parole poco “affettuose” rilasciate negli ultimi giorni dal presidente Zamparini agli agenti dello stesso Gilardino: “Trovategli una sistemazione!”. Forse qualche incongruenza con il club rosanero, sempre causata dalla gestione poco organizzata, potrebbero portare l’attaccante in un’altra squadra (come al Pescara, neopromossa in serie A, o al Parma, che sta portando avanti un progetto per ritornare al calcio che conta), dove potrebbe stare più tranquillo e meno sotto pressione. O ancora, forse, il possibile arrivo di Borriello, da qualche giorno accostato al Palermo, che sicuramente non renderebbe una felice convivenza fra i due viste le simili qualità da mettere in campo.

Eppure, si potrebbe costruire una intera squadra attorno ad Alberto Gilardino, rendendolo il fulcro dell’attacco rosanero data la sua notevole esperienza e la sua voglia di fare gol ancora piena di vita. L’augurio di tutti gli appassionati di calcio è quello di veder suonare il suo violino ancora per anni. La speranza dei tifosi palermitani, invece, è quella di vederlo suonare ancora con la maglia rosanero, sotto la curva dello stadio “Renzo Barbera”.

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Dario Aiello