L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha intervistato Giovanni Giammarva in merito alle controdeduzioni fatte dalla procura sull’istanza di fallimento del Palermo. Ecco quanto si legge:
“Una risposta chiara alle tesi della Procura, che ha ribadito le proprie valutazioni una volta esaminato il dossier del Collegio dei periti nominati dal Tribunale. Un dossier dal quale si evince l’assenza dei «sintomi di un reale stato di decozione», ovvero delle avvisaglie di un fallimento che invece per i pm sono reali. «Non mi permetto di contestare l’operato della Procura, sarà il tribunale a decidere – ammette Giammarva -. Non posso però condividere, al di là della dialettica utilizzata, gli elementi posti dalla stessa Procura a fondamento della richiesta di dichiarazione di fallimento della società». Il Palermo non può certo ammettere di essere insolvente e fin qui nulla di eccezionale, ma la Procura ha evidenziato in più punti i propri dubbi sulla situazione economico-finanziaria del club, partendo da operazioni come la cessione di Mepal alla holding Alyssa, avvenuta nel luglio 2016 e che ha prodotto una plusvalenza tale da chiudere in utile il bilancio. […]”.