Il presidente della Lega Pro, Ghirelli, ha parlato ai microfoni di “Tuttomercatoweb.com”. Ecco le sue parole a proposito del Trapani e della riapertura degli stadi in serie C:
«Trapani? Non ci possiamo nascondere. È un fatto negativo che ci troviamo a dover governare. Quando parlo del Trapani, vedo il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Un sistema non funziona solo per la sua capacità di evitare determinate cose, ma anche perché dimostra di avere gli anticorpi per reagire. Io non dimenticherò mai Cuneo-Pro Piacenza. Siamo finiti sul New York Times. Potrei raccontare quella giornata minuto per minuto. Gli anticorpi messi allora hanno impedito che si ripetesse: il Trapani non è sceso in campo perché hanno funzionato. A me dispiace, ovviamente, perché è una città con una lunga tradizione, che ha vissuto una crisi societaria per ragioni anche extra-calcistiche, in una regione con una grande storia. Vedremo come andrà a finire, ci sono tanti punti di criticità, dalla verifica sui requisiti di onorabilità alle vicende societarie. Vediamo. Anche la mancata presentazione in Coppa Italia non è stata bella. Vederemo come andrà a finire: le norme dicono che senza presentarsi in due partite si viene esclusi. E anche in questo caso, parliamo di regole figlie della vicenda del Pro Piacenza. In precedenza servivano quattro partite». E sul pubblico: «Noi abbiamo proposto il 25%. Il DPCM parlava di 1000 persone (numero che dovrebbe essere confermato anche nel prossimo intervento normativo, ndr). Bisogna essere chiari: quando noi parliamo del 25%, stiamo discutendo dei nostri stadi. Nei quali vorrebbe dire molto meno di 1000 tifosi. Poi lo stesso riferimento dalla Serie A, ma non è la stessa cosa ovviamente. Per ora, ci hanno dato una mano alcuni presidenti regionali, penso all’Emilia Romagna, ma anche a Toscana, Abruzzo, Veneto. Il problema di fondo, però, resta. Altrimenti servirà un intervento economico o non reggiamo».