L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo stop della Lega Pro in merito ai contagi covid e lo fa riportando alcune parole di Ghirelli.
«Stiamo cercando di creare una bolla di 15 giorni per provare ad abbassare i contagi. Quando si riaprirà sarebbe anche opportuno che i tifosi usassero la mascherina e stessero a distanza, altrimenti c’è il rischio che si possano inasprire le misure riguardanti gli stadi».
Francesco Ghirelli spiega la decisione di rinviare ancora una volta la giornata di serie C. Il presidente della Lega Pro ha scelto la strada della prudenza.
C’è il rischio di tornare con gli spalti vuoti? «Al momento no, ma se non ci si comporta in modo consono potrebbe anche accadere. Le immagini delle curve in serie A non sono belle. Quello è un elemento negativo».
Quanti sono i contagi tra i calciatori della Lega Pro? «Siamo intorno ai 270: in questi due giorni ci saranno i nuovi tamponi e vedremo se aumenteranno. C’è stato anche il peggioramento nel Palermo, dove c’è una situazione critica, come mi ha detto il presidente Mirri. Ma il momento è problematico in tutti i gironi. Purtroppo il periodo di Natale ha portato questo aumento. Io avevo scritto a tutte le società, chiedendo di invitare i calciatori a stare attenti».
È un film già visto. Non era possibile mettere a punto una strategia prima?
«Noi dipendiamo da ciò che decide il governo. Adesso contiamo che la Figc, insieme al Cts, faccia il protocollo sanitario, che si dia un’interpretazione univoca sulla questione quarantena e che entro il 10 si proceda vaccinazioni».
Come si risolvono questione quarantena e decisioni delle ASL? «Il governo deve dirci come applicare le norme. Va consentita la regolarità del campionato per garantire le stesse condizioni a tutte le società. Le Asl devono seguire la stessa linea, da Bolzano a Palermo. Regolarità del torneo e salute devono andare di pari passo».
In vista del Green Pass rafforzato, a che punto è la copertura vaccinale in serie C? Ci sono calciatori No Vax? «Siamo al 98,5 per cento però ora tutte le squadre devono completare la terza dose. Va risolto il problema di qualcuno che non si è vaccinato».