Ghirelli: «Catania? Se una società viene esclusa, vuol dire che le regole funzionano»
Il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, intervistato da “TuttoC.com”, torna ad affrontare il tema legato alla esclusione del Catania dal campionato.
Ecco le sue parole:
«Un tempo lo scopo era portare a termine il campionato con sessanta squadre. Questo bastava a determinare la regolarità del campionato? Io dico di no, perché questa dipende dal rispetto delle regole economiche-finanziarie, altrimenti si trucca il dato sportivo. Dobbiamo abituarci a questa possibilità: se una società viene esclusa, vuol dire che le regole funzionano. Non mi fraintenda: è ovvio che dobbiamo lavorare perché il campionato si chiuda a sessanta, ma questo non basta per definirlo regolare, se non si rispettano le regole. In Serie C chi sbaglia va fuori, è una cosa che dobbiamo vivere in maniera diversa. Il che non attenua il problema che c’è stato, ma ci deve portare a uscire dallo schema che un campionato è regolare se si chiude con sessanta squadre. No, è regolare se quelle squadre hanno rispettato tutte le regole. Esclusione Catania a tre giornate dalla fine? La norma attuale è stata adottata con un comunicato ufficiale del 30 gennaio 2019, su indicazione del direttivo precedente. E nasceva da una vicenda concreta, quella del Matera: all’epoca c’era una distinzione in base al momento di esclusione della squadra, a seconda che avvenisse durante il girone di andata o durante il girone di ritorno. Quando fu escluso il Matera, vi fu una sollevazione popolare, perché si diceva che i 3-0 a tavolino assegnati per le partite non disputate nel girone di ritorno determinassero un danno sportivo rispetto a chi le gare di quella fase del campionato le aveva giocate. La regola odierna nasce da quelle proteste. Poi, ci si può anche riflettere: l’esclusione è arrivata a tre giornate dalla fine ed è oggettivo che abbia determinato un problema. È evidente che un evento del genere, a così poco tempo dalla fine del campionato, abbia un peso maggiore. E semmai questo apre una riflessione sulla gestione del Catania, su com’è stata governata questa vicenda. Però non è che ogni due-tre anni si può cambiare: tra l’altro, magari chi tre anni fa ha fatto una battaglia in un senso oggi reclama una direzione diversa. Le regole servono a limitare il rischio, ma le aziende possono fallire in qualsiasi settore economico. Noi abbiamo introdotto delle novità che hanno dato più garanzie e intendiamo lavorare in questa direzione, è naturale. Perché ci sono molte meno penalizzazioni? Perché dopo due pagamenti degli emolumenti non effettuati si va fuori dal campionato. Perché si sono ridotti i problemi di regolarità del campionato? Perché dopo due partite che non giochi vai fuori dal campionato».