Germania-Italia, Spalletti: «Il 2-0 ci ha tagliato le gambe. Ripartiamo dal gruppo»

Si chiude con un pareggio il ritorno dei quarti di finale di UEFA Nations League tra Germania e Italia. Dopo la sconfitta per 2-1 a Milano, agli Azzurri non basta il 3-3 di Dortmund per ribaltare il discorso qualificazione: a volare in semifinale è la squadra di Julian Nagelsmann, forte di un 5-4 complessivo nel doppio confronto.

Al termine della gara, il commissario tecnico azzurro Luciano Spalletti ha analizzato la prestazione ai microfoni della stampa. Un’analisi lucida, tra autocritica e consapevolezza delle potenzialità del gruppo.

Spalletti: «Nel primo tempo irriconoscibili, poi la reazione»

«Ripartiamo da quello che è successo – ha esordito Spalletti – perché le partite danno sempre notizie. Nel primo tempo siamo stati poco determinanti, abbiamo dato poca disponibilità ai giocatori di esprimersi e questo per un allenatore è difficile da accettare. Nella ripresa invece si è vista un’altra Italia, quella che tutti si aspettavano. È subentrata una presa di coscienza, e abbiamo giocato con più personalità. Se si ha paura, si soffre già prima che capiti qualcosa. E non è una questione di carattere, ma tecnica».

Sui gol subiti: «Meglio prenderli ora, per imparare»

Il CT ha poi commentato alcuni episodi chiave del match: «Dalla panchina si fa fatica a vedere, inutile fare polemiche. Ma per il forcing messo in campo avremmo meritato qualcosa in più. Sapevamo che battono i calci d’angolo veloci, non dovevamo girarci di spalle. È un errore da cui bisogna imparare. Il 2-0 ci ha tagliato le gambe, ma io sto sempre dalla parte dei miei calciatori».

Kean uomo partita, ma serve più precisione

«Kean è stato un lottatore – ha aggiunto Spalletti – ha personalità, sa fare tutto. Dopo quel primo tempo serviva coraggio per reagire così. Abbiamo però sbagliato troppe pulizie dopo la riconquista palla, e da una squadra come la Germania, piena di fuoriclasse, rischi sempre qualcosa. Mi aspettavo qualcosa in più, ma abbiamo anche dimostrato di saper stare in campo».

Sulle prossime sfide: «Credo in questo gruppo»

Infine, uno sguardo al futuro e al cammino verso il Mondiale: «La Norvegia? Siamo tranquilli. Richiamare Acerbi per marcare Haaland? È un classe ’88, io vado avanti con questi ragazzi che ho convocato. Anche per scelte come quella tra Ruggeri, Bellanova o Zappacosta, io so perché decido. E mi fido di loro. Forse ho sbagliato la formazione iniziale, ma questo gruppo resta forte. È da qui che si riparte».